Fontana di Trevi in bianco e nero(fonte: Internazionale)

Già dal titolo, Roma 1968 fornisce a chi lo sfoglia coordinate spazio temporali ben precise: la capitale italiana durante il boom economico.

L’autore, Ludovico Quaroni, architetto e urbanista, documenta la città con l’approccio tipico di chi fa il suo mestiere, collezionando una serie di osservazioni su Roma e sui mutamenti in atto a quel tempo. In particolare su come la città reagisce alle esigenze e alle abitudini del popolo che la vive e del periodo storico che la attraversa: ne è un esempio la creazione di “opere edilizie dedicate all’auto, al parcheggio, la circolazione permessa ovunque, anche in piazza Navona, al Pantheon, anche in piazza San Pietro o a riempire piazza del Popolo” […] a causa dell’aumento delle automobili in circolazione.

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Spunti per la discussione

Questo articolo rappresenta un viaggio virtuale al centro di Roma: piazza Navona, il Pantheon, piazza San Pietro, piazza del Popolo. E riflette su come si viveva a Roma negli anni Sessanta, gli anni del boom economico. Ma come si vive nella città eterna oggi? Vi proponiamo le domande che pone anche l’articolo: cosa e chi trasforma Roma oggi? La pandemia, il declino della globalizzazione, la presenza o l’assenza di turismo, le giunte comunali, i cittadini? Di cosa sarà composto il nuovo ed ennesimo strato che compone la storia della capitale?

Cercate di spiegare il titolo dell’articolo, “Eterno mutamento”. Di che figura retorica si tratta? Da che cosa è ispirata?

Eterno mutamento

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