vocabolario aperto e lettere che fuggono(fonte: Repubblica)

Le parole cambiano e siamo noi – tutti noi – a cambiare il loro significato, utilizzandole giorno dopo giorno. Zanichelli per festeggiare i 100 anni del suo dizionario ne ha scelte 50 per portarle nelle piazze italiane e far toccare con mano queste evoluzioni. L’iniziativa si chiama #Cambialalingua ed è una finestra sul nostro lessico quotidiano, in primo luogo su quello dei ragazzi della “generazione Z”, giovani nati tra il ’95 e il 2010, per i quali (e grazie ai quali) alcune di queste parole procedono con passo molto spedito. Nasce così questa selezione di 25 vocaboli con le definizioni di Marco Balzano. E su Repubblica@Scuola parte la sfida agli studenti: dovranno spiegare come li usano e li pensano, e, soprattutto, come credono che li useranno in futuro.

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Spunti per la discussione

Come dice questo articolo, le parole cambiano con l’uso quotidiano. Noi aggiungiamo, l’uso quotidiano da parte di tutti coloro che parlano l’italiano, anche se non sono italiani o se sono italiani che vivono all’estero da tanti anni e che quotidianamente usano l’italiano accanto a un’altra lingua, o più di una. Questo continuo dialogo con altre lingue, modifica l’italiano. Secondo voi lo arricchisce o lo corrompe?

Invitiamo tutti coloro che usano l’italiano, pur vivendo all’estero, a trovare parole che hanno inserito nel loro quotidiano parlare italiano, come noi, per esempio, che quando ci vogliamo incontrare ci diciamo, “ci facciamo una zoomata“?

Le parole della generazione Z

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