Foto di Jhumpa Lahiri , capelli lunghi castani e vestito bianco a fiori rossi.

(fonte Jhumpa Lahiri, Corriere della sera. Sette)

«La bellezza unisce le persone» è il tema della partecipazione dell’Italia all’Expo di Dubai – che ha aperto il 1°ottobre fino al 31 marzo 2022 – ed evoca valori, ideali e concetti come creatività, esperienza, architettura, talento, linguaggio, competenza, innovazione. E, appunto, bellezza. Parole che danno vita a una serie di saggi elaborati dai docenti dall’Accademia di scrittura creativa Molly Bloom e pubblicati da 7 e dal Corriere della Sera. Da nove anni scrivo in italiano, senza dubbio una lingua che amo. Questa lingua mi ha chiamata, accolta e ispirata come nessun’altra. È diventata una lingua che parlo quotidianamente e con la quale esprimo i miei pensieri più intimi. Devo tanto ai miei lettori, presentatori, sostenitori, insegnanti, amici e critici italiani. Detto questo, la frase ricorrente – «Lahiri scrive nella nostra lingua» – fa sì che l’italiano rimanga per definizione una lingua altrui, non mia. […] «Il posseder più lingue dona una certa maggior facilità e chiarezza di pensare seco stesso, perché noi pensiamo parlando.[…] Solo lingue ci permettono di esprimerci, di conoscerci. Lingue ci conducono all’infinto dentro di noi: agli spazi e ai silenzi, al dolce naufragar oltre ogni nazione, ogni definizione, ogni siepe, ogni confine.
Per leggere tutto l’articolo di Jhumpa Lahiri clicca qui: Corriere della sera. Sette

Spunti per la discussione

  • «Il posseder più lingue dona una certa maggior facilità e chiarezza di pensare seco stesso, perché noi pensiamo parlando.. 
    Di chi è e in che testo famoso è contenuta questa citazione di cui la Lahiri si serve e che rappresenta il punto di arrivo e di partenza di questo lungo e colto articolo? 

  • Infinto, spazi, silenzi, dolce naufragar, siepe, confine: Jhumpa Lahiri utilizza volutamente dei vocaboli che riecheggiano una poesia italiana molto famosa. La conoscete?
  • Da che cosa secondo Jhumpa Lahiri è partito il  rapporto con l’italiano determinante per la sua vita?
  • In che modo secondo voi questa sua predilezione per le parole e i loro sinonimi traspare nello stile della sua lingua? Potreste descrivere la sua scrittura attraverso qualcuno di questi aggettivi?  Colloquiale, semplice, colta, elementare, sciatta, raffinata, elegante, dialettale, elaborata, sintetica, analitica, erudita, gergale.
  • Niccolò Tommaseo autore del Nuovo Dizionario de’ Sinonimi della lingua italiana e del monumentale Dizionario della lingua italiana in otto volumi, visse e partecipò attivamente al Risorgimento italiano. Per sapere di più della sua vita clicca qui Niccolo Tommaseo
  • Perché Tommaseo si considerava un poeta bilingue? Quali erano le sue due lingue iniziali e quale fu la terza lingua alla quale proprio come l’italiano per Jhumpa Lahiri, si sentiva vicino col cuore?
  • «Il girasole impazzito di Montale» di cui Jhumpa Lahiri parla nell’articolo è un’immagine che appartiene ad una splendida poesia intitolata “Portami il girasole”
  • Quale citazione di Plinio usa Jhumpa Lahiri per corroborare il suo punto che “Lingua nasce e fiorisce solo grazie alla linfa di lingue”? 

Per una ulteriore riflessione sulla lingua, anzi sulle lingue, vi invitiamo ad ascoltare questa intervista con Jhumpa Lahiri che parla delle sue esperienze da scrittrice/traduttrice:

Lahiri: «La lingua nasce e fiorisce grazie alla linfa delle lingue…»

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