torta di mele(fonte: Adriana Marmiroli, Corriere)

Pare che, la scorsa primavera, il dolce in cui si sono soprattutto cimentati gli italiani chiusi in casa, sia stata la torta di mele. La vendita del frutto ha segnato un più 30%: molte mangiate a morsi, ma di certo tante finite in forno. Facilità della ricetta? Memorie dalla propria infanzia? Effetto Nonna Papera con le sue crostate fumanti?

La mela poi è frutto sempre presente in casa e in ogni stagione. Non c’è regione italiana che, in nome della biodiversità, non ne tuteli qualche varietà locale più o meno antica. Mentre altre, come il Trentino-Alto Adige (65% della produzione nazionale) ne hanno fatto punto di forza dell’agricoltura e dell’economia, arrivando a modificare il paesaggio in una sorta di monocultura. Quello che non sappiamo (o dimentichiamo) è che tutte queste mele – ogni frutto, in realtà, con il suo speciale sapore – non arriverebbero in tavola se non ci fosse una piccola e infaticabile lavoratrice da cui dipende la fruttificazione: l’ape.

Per leggere tutto l’articolo di Adriana Marmiroli, clicca qui: Corriere

Spunti per la discussione

  1. Tracciate i fili che collegano le api alle mele, servendovi anche del vocabolario attinente alla sfera dell’ambiente.
  2. Di torte di mele ci sono infinite varianti, a seconda delle regioni, dei paesi. Sbizzarritevi a cercare e scambiare ricette.
  3. Nell’articolo si parla di una giornata mondiale delle api. Scoprite quando è e se esiste anche nel vostro paese.
La torta di mele e l’ape solitaria

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