Foto del primo nucleo urbano di Caxias do Sul

(fonte: Viola Stefanello IlPost)

La storia notevole del “talian”, che si sviluppò con le prime migrazioni di italiani in Brasile e ancora oggi è al centro di controversie.

Nei primi decenni quello che oggi viene chiamato talian era un dialetto poco uniforme, che cambiava di località in località ma era abbastanza comprensibile da permettere a persone che erano arrivate in massa dal nord Italia di comunicare efficacemente tra loro. A quasi 150 anni dall’arrivo dei primi italiani nel Rio Grande do Sul, il talian è considerato una lingua in via d’estinzione, parlata soprattutto dalle generazioni più anziane, che alcune associazioni e persone molto dedite alla causa vogliono preservare, codificare e addirittura introdurre nelle scuole. Non senza controversie.
A dire il vero, i principali studiosi di linguistica che hanno fatto ricerca sul talian a partire dagli anni Settanta non concordano sul definire il talian una vera lingua: preferiscono definirla koinè, un incrocio di vari dialetti provenienti dall’Italia settentrionale e che si è sviluppato nella regione, marcato da elementi linguistici portoghesi e privo di una tradizione scritta consolidata. Chi lo parla, però, lo chiama “talian” da tempo: viaggiando da italiani nel Rio Grande do Sul – anche nella zona della capitale Porto Alegre, che dalla Serra Gaúcha dista più di 100 chilometri – non è raro sentirsi dire da persone del luogo che loro non parlano italiano, ma che “i parla talian”.

Per leggere tutto l’articolo di Viola Stefanello, clicca qui: IlPost.

Spunti per la discussione

  • Cosa si intende dire con “sbiancare” la popolazione locale?
    L’intenzione del governo brasiliano era esplicita: voleva aumentare la popolazione e al contempo “sbiancarla”
  • Chi era Nanetto Pipeta, che «nassuo in Itália e vegnudo in Mérica per catar la cucagna»?
  • Conosci le regioni in cui si trovano le città da cui provenivano gli emigrati?
    “Le persone che si trovavano a vivere vicine in quelle lande isolate venivano da Belluno e Milano, Trento e Pordenone, Feltre o Brescia.
  • Chie era Getúlio Vargas e perché con lui, tra il 1937 e il 1945, era proibito parlare il Talian?
  • Siete d’accordo con Greyce Dal Picol, insegnante italodiscendente di Caxias do Sul, quando dice che [il Talian]: «Non ha più una funzione di comunicazione, né orale né tantomeno scritta. Mi basta il portoghese», «Saper parlare la lingua della propria famiglia è molto bello e ammiro molto chi lo sa ancora fare, ma non perché sia utile a qualcosa: piuttosto perché è una lingua che suscita emozioni, che ti permette di ricordare un’epoca passata»?





Nel sud del Brasile c’è chi prova a tenere viva una lingua discendente dai dialetti veneti

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