Roberto Vecchioni

(fonte: Walter Veltroni, Corriere)

Il cantautore milanese Roberto Vecchioni che due mesi fa ha perso un figlio, parla con Walter Veltroni della sua vita e di cosa ha significato per lui questa perdita. In un brano delle molte canzoni dedicate al figlio ha scritto «Figlio chi si è preso il tuo domani /quelli che hanno il mondo nelle mani».

Roberto Vecchioni, com’ è avere 80 anni?
[…].È come scalare ogni giorno una montagna tremenda: è il nostro fisico. Poi c’è l’altra, con Bergson potremmo dire che è l’interiorità di ciascuno di noi. E questa stagione, che riflette il tempo della coscienza, ha poche variazioni. Magari ha slittamenti intellettuali, ideologici, ma la sua natura, dai vent’anni in poi, non si riduce. Anzi, aumenta ogni ora. […]
«Il libro “Lettere di là dal buio”. È la mia vita da quando avevo dieci anni, fino a novanta anni. Tutta raccontata per lettera ad un nonno fantastico, che però non risponde mai. […] Il ragazzo è la mia vita fisica e il vecchio la mia coscienza. Alla fine si uniscono».

Per leggere tutta l’intervista di Walter Veltroni clicca qui: Corriere.

Ecco alcune delle più note canzoni di Vecchioni

Figlio figlio figlio
Luci a San Siro
Samarcanda
Sogna ragazzo sogna

Roberto Vecchioni: «A 80 anni ho capito che Dio esiste […]» 

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