fumetto di cinese a NYC(fonte: Dario Di Vico, Corriere)

Adriano Olivetti lo convinse a tornare in Italia dandogli un appuntamento nel suo negozio a Park Avenue, allora considerato il più elegante di New York, nel lontano 1954. E se non fosse finito vittima di un incidente sull’autostrada Torino-Milano nel successivo novembre del 1961, l’ingegnere di origine cinese Mario Tchou sarebbe sicuramente diventato un’icona dell’innovazione made in Italy. In parte lo è già stato così, a soli 37 anni, per il ruolo-chiave che ha ricoperto nella Olivetti di Adriano e nella messa a punto del calcolatore Elea 9003, il primo interamente realizzato con i transistor. Erano i tempi dei pionieri dell’elettronica e anche di un’incredibile stagione nella quale i colossi americani come Ibm temevano e monitoravano attentamente la concorrenza italiana.

La straordinaria avventura umana e imprenditoriale dell’ingegner Tchou torna di attualità 60 anni dopo la sua prematura scomparsa grazie all’uscita de La macchina zero (Solferino), una graphic novel opera di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte […]

Per leggere tutto l’articolo di Dario Di Vico, clicca qui: Corriere

Note culturali

Adriano Olivetti (1901-1960): è stato uno dei maggiori industriali italiani del Novecento, fondatore della Olivetti, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, che aveva sede a Ivrea, vicino a Torino. E’ noto per la sua visione illuminata della vita di fabbrica, più attenta ai diritti degli operai e al benessere della comunità, per aver coniugato tecnologia e design e per aver chiamato a Ivrea i maggiori architetti del tempo a costruire gli edifici industriali e le case dei dipendenti.

Per sapere di più su Adriano Olivetti e la sua storia vi invitiamo a visitare il sito di Luca Cottini, Italian Innovators e in particolare il podcast dedicato a Camillo e Adriano Olivetti intitolato At the Origin of the Computer Age.

Elea 9003: primo computer a transistor commerciale prodotto in Italia e uno dei primi completamente transistorizzati del mondo.

La Macchina Zero: per sapere di più sul progetto, sugli autori e sulla graphic novel di Chaj Rocchi e Matteo Demonte clicca qui: La macchina zero.

Spunti per la discussione

Nell’articolo si menzionano varie figure di spicco del Novecento, come Alfredo Reichlin, Luigi Pintor, Arminio Savioli, Edoardo Amaldi e i ragazzi di via Panisperna. Si tratta di giornalisti, politici e fisici. Fate una ricerca su di loro e cercate di immaginare quale influenza possano aver esercitato su Mario Tchou.

Nell’articolo si dice anche che Mario Tchou si è diplomato al Liceo Tasso di Roma, un noto liceo classico, dove si studiano il latino e il greco antichi. Secondo voi è importante la cultura classica nelle professioni scientifiche? Quali valori può aggiungere?

Infine vi proponiamo una domanda che si trova alla fine dell’articolo: Ma quanto c’era di italiano e quanto di cinese nella ricca personalità dell’ingegner Tchou?

 

L’ingegnere che spaventò l’Ibm

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