(fonte: Paolo Armelli, Wired)
Uscita in sordina il 30 dicembre su Netflix, ma sostenuta poi da una massiccia campagna di comunicazione sui quotidiani e sulla tv generalista e da un consistente ed entusiastico passaparola, la docuserie SanPa ha conquistato l’attenzione del pubblico italiano e non solo. Realizzata dalla casa di produzione 42 di Gianluca Neri, che l’ha scritta insieme a Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli per la regia di Cosima Spender, si tratta appunto di una serie documentario in cinque episodi che ricostruisce luci e ombre di San Patrignano, la più grande comunità in Europa di recupero di persone con dipendenze, e restituisce in tutta la sua ambigua complessità la figura di Vincenzo Muccioli, l’uomo che la fondò nel 1978 e ne divenne il punto di riferimento, oltre che l’oggetto di processi e dibattiti per i lati più irruenti della sua personalità.
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Spunti per la riflessione
Un bell’articolo, lungo e complesso, vi invitiamo a leggerlo con attenzione e a riflettere sul personaggio di Vincenzo Muccioli, il controverso fondatore di San Patrignano:
- Quali aggettivi usa Paolo Armelli per descriverlo?
- Quali sono le caratteristiche di questa serie TV?
- Qual è l’opinione della comunità di San Patrignano?
- E infine, cercate di rispondere alla domanda del titolo, perché tutti stanno parlando di SanPa?