vagone davanti a palazzo(fonte: Marina Paglieri, Repubblica) “I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” è il titolo di una mostra ora in corso a Torino, a palazzo Madama, per celebrare la figura dell’autore di Se questo è un uomo, per ricordare i settant’anni della liberazione di Auschwitz e per accompagnare degnamente l’uscita dell’opera omnia tradotta in inglese, prevista per il 2015 a New York. Noi la segnaliamo anche per celebrare insieme ai nostri lettori la Giornata della Memoria. La Stampa.

A proposito di questa mostra, nei giorni scorsi c’è stata una polemica piuttosto spiacevole. In Piazza Castello, la piazza principale di Torino dove si trova anche palazzo Madama, è stato collocato uno dei vagoni che hanno trasportato gli ebrei e i prigionieri politici italiani ad Auschwitz e questo non è piaciuto al soprintendente ai beni architetonnici Luca Rinaldi, che in un primo momento voleva che fosse rimossa o spostata. Ecco quel che dice Rinaldi, “Mi scusi, io capisco tutto e rispetto la memoria di Primo Levi, ci mancherebbe altro: oltretutto sono figlio di un partigiano. Ma non per questo metto un vagone nella piazza principale, non realizzo un simile allestimento all’esterno del palazzo: allora perché non ricostruire la torretta per le guardie del lager? Non si può tenere un baraccone per tre mesi di fronte alla facciata di Juvarra. E’ una pagliacciata. Si poteva parlarne prima, mettersi d’accordo per collocare il vagone sul retro dell’edificio, non dove si trova.  …” Marina Paglieri intervista Luca Rinaldi, per leggere l’intero articolo clicca qui, Repubblica.

Fortunatamente le proteste hanno fatto fare marcia indietro a Rinaldi e ora il vagone potrà rimanere in piazza Castello per tutta la durata della mostra. Repubblica.

Nota di cultura

Quel che soprattutto ha indignato della posizione di Rinaldi riguardo al vagone è stato l’averlo paragonato a “un baraccone” cioè a una costruzione da fiera e la sua esibizione a “una pagliacciata“. E’ invece un simbolo particolarmente angosciante della deportazione degli ebrei nei lager nazisti. Se volete sapere di più di quel che è stata la Shoah in Italia, vi consigliamo di visitare il sito del Memoriale della Shoah di Milano, dove potrete vedere anche il vagone da cui partirono diverse centinaia di prigionieri politici antifascisti reclusi nel carcere di San Vittore e, il 30 gennaio 1944, 650 ebrei milanesi diretti ad Auschwitz. I prigionieri venivano caricati su vagoni merci – chiusi dall’esterno – nei sotterranei della Stazione. I vagoni venivano poi portati di sopra con degli ascensori speciali e partivano – di solito molto presto la mattina – dal binario 21.

I mondi di Primo Levi

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