Roma Auditorio:Festival delle Scienze

(fonte: Rosita Rijtano, Repubblica)

UNA COSA è certa: il linguaggio ci contraddistingue. Ha il potere di distruggere e di creare. Ma non è altro che un codice: le cifre possono variare di epoca in epoca, di nazione in nazione, persino di persona in persona. Una babele. Tanto che a volte comprendersi è una sfida. A mettere ordine ci proveranno al Festival delle Scienze, in programma all’Auditorium Parco della Musica di Roma da oggi sino al 26 gennaio. Un evento organizzato dalla Fondazione Musica di Roma, in collaborazione con “Codice. Idee per la cultura”, che si rinnova per il nono anno consecutivo.

I numeri. 20 mila spettatori paganti nel 2006, anno d’inizio, poi diventati 40 mila. Cambiano i temi, ma non il mix vincente: la fusione di diverse discipline. Il rigore scientifico che si somma alla filosofia e alla fantascienza: insieme per una scelta precisa. Noam Chomsky. Filosofo, linguista, e attivista politico, americano è uno degli ospiti più attesi. Il suo lavoro, iniziato negli anni Cinquanta, ha posto le basi per due nuove teorie: la “grammatica universale”, secondo cui le competenze grammaticali non s’imparano da bambini, anno dopo anno, ma sono innate; e la “grammatica generativa”, esiste cioè un insieme finito di regole in grado di creare un numero infinito di frasi grammaticalmente corrette. Per leggere l’articolo di Rosita Rijitano, clicca qui: Repubblica.
Un viaggio nella babele dei linguaggi. Parte il Festival delle Scienze 2014

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