Copertina classica dei "Promessi sposi"(fonte: Paolo Di Stefano: Corriere)

C’è piacere, insoddisfazione, eroismo e anche una forte dose di nevrosi e masochismo nello sforzo immane che Alessandro Manzoni profonde elaborando all’infinito il suo capolavoro. Da quando cioè, il 24 aprile 1821, si mette all’opera per quelli che saranno quasi vent’anni dopo, attraverso numerosi ripensamenti, I promessi sposi definitivi del 1840. È dunque un’impresa storica l’edizione critica che Dante Isella avviò negli anni 70 e che dopo la prima tappa del Fermo e Lucia (2006) vede ora uscire la cosiddetta «seconda minuta», nota con il titolo Gli sposi promessi (due tomi a cura di Barbara Colli e Giulia Raboni), che porterà alla prima edizione 1827, presso Ferrario. Questa fase intermedia del lavoro manzoniano, nella sua complessità, vede la luce per la prima volta.
Ne viene fuori non solo un quadro filologico molto interessante, ma la personalità di uno scrittore tormentato, contraddittorio e autoironico, ossessivo e aperto alla collaborazione con altri, inesauribile nel rinnovarsi. Un carattere sperimentale, pronto a raccogliere sfide nuove e insieme preoccupato di comunicare con il proprio tempo. Insomma, tutto l’opposto di quel che ne ricaviamo dalle letture scolastiche, che trasmettono l’idea di un bacchettone. Per leggere l’articolo di Paolo Di Stefano, clicca qui: Corriere.

Con questo rimando ad Alessandro Manzoni e al suo bellissimo romanzo I promessi sposi – una meravigliosa lettura per le vacanze natalizie – vi auguriamo Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Arrivederci al 2013!

Arrivano gli Sposi promessi

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