(fonte: Lietta Tornabuoni, La Stampa)
Alberto Moravia moriva il 20 settembre 1990 e in questi giorni molti giornali lo ricordano. Lietta Tornabuoni ne fa un bel ritratto sulla Stampa: “Cugino degli antifascisti fratelli Rosselli uccisi in Francia dalla polizia fascista … Grande viaggiatore cosmopolita (fra tutti gli scrittori italiani sedotti dal mito americano, ad esempio Cesare Pavese o Elio Vittorini, l’unico ad andare negli Stati Uniti sotto il fascismo fu lui). Molto premiato, e posto all’indice dal Vaticano. Fedele alle idee politiche di sinistra che aveva sempre avuto, … deputato indipendente al Parlamento europeo …, antinuclearista.
Lavoratore operoso, assai severo con se stesso. Capace di intuizioni profetiche (“L’Iran è forse il Paese più fanatico non dell’Asia, ma del mondo intero”) …
Moravia amava molto il cinema. Per L’Espresso scrisse oltre duemila articoli di critica cinematografica, dai suoi romanzi vennero tratti almeno venti film. … Gli piacevano gli animali (“una attrazione oscura, affettuosa”), il mare delle estati a Sabaudia, gli abiti. Si vestiva con molta cura, da studente anglosassone in tweed, velluto a coste, colori squillanti bellissimi. Nel mondo della cultura, specialmente romana, era un punto di riferimento, gli si riconosceva l’autorità di massimo scrittore del Novecento, di intellettuale impegnato socialmente rilevante, e nello stesso tempo era considerato come un fanciullo avido di vita.
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