Volto di donna antica

(fonte: OPEN)

Secondo lo scienziato Giorgio Parisi l’assassinio di Ipazia «è l’esempio di una mentalità patriarcale che sopravvive ancora oggi». E la prova si trova «nei tanti femminicidi». Il premio Nobel per la fisica parla del convegno dell’Accademia dei Lincei dedicato alla «collega» vissuta ad Alessandria d’Egitto tra il V e il IV secolo dopo Cristo. Ipazia insegnava matematica e fu fatta a pezzi da una folla di cristiani. Perché, spiega Parisi in un’intervista a Repubblica, «era una donna che non stava al suo posto: aveva una vita pubblica, insegnava e non temeva di prendere posizione. […]».

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Ipazia: in greco antico: Ὑπατία?Hypatía, in  latino: Hypatia; Alessandria d’Egitto, 355. Nata ad Alessandria d’Egitto è stata una matematica, astronoma e filosofa greca antica. Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione nel marzo 415 da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti Parabolani, l’ha resa secondo il teosofo Augusto Agabiti una «martire della libertà di pensiero» Le fonti classiche sono concordi nel rilevare come non solo Ipazia fosse stata istruita dal padre nella matematica ma, sostiene Filostorgio, anche che «ella divenne migliore del maestro, particolarmente nell’astronomia e che, infine, sia stata ella stessa maestra di molti nelle scienze matematiche».

La celebre scrittrice Dacia Maraini ha dedicato il suo ultimo romanzo proprio a Ipazia. Vi proponiamo questa approfondita recensione del romanzo: In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile.

Il premio Nobel Parisi, Ipazia e il patriarcato: «Sopravvive ancora oggi nei femminicidi»

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