![Isgrò seduto davanti a una sua opera](https://italiannewsclicks.fas.harvard.edu/files/2023/10/dorsi13f1_1099825f1_-u33501735829456pth-572x580corriere-print1-kpod-u3440177066044105d-656x492corriere-web-sezioni_MASTER.jpg)
(fonte: Aldo Cazzullo, Corriere)
Lucio Fontana taglia, Alberto Burri brucia, Mimmo Rotella strappa e lei, Emilio Isgrò, cancella.
«Li ho conosciuti bene tutti, tranne l’ultimo: me stesso. Il mio migliore amico scelse di fare lo psicanalista per capirmi; non ci è riuscito neppure lui».
Fontana com’era?
«Dolce, gentile. Voleva piacere. Veniva alle mostre dei giovani e comprava sempre qualche opera: “Isgrò, noi dobbiamo essere concettuali!” diceva».
Burri?
«Burri non parlava quasi mai. E di piacere non gli importava nulla».
Rotella?
«Sempre in competizione con i colleghi. Un nostro collezionista, Guido Peruz, pittore lui stesso, ci invitò al suo compleanno e affidò a me il discorso: l’invidia di Mimmo si sentiva nell’aria, per placarlo dovettero fargli recitare una delle sue poesie epistaltiche, fatte di suoni».
Per leggere tutta l’intervista di Aldo Cazzullo a Emilio Isgrò, clicca qui: Corriere
Spunti per la ricerca
Questa gradevole intervista a Emilio Isgrò, artista siciliano trapiantato a Milano, ci permette di scoprire alcuni tra i principali artisti e scrittori italiani del Novecento (c’è anche Calvino di cui ci dice qualcosa che non sapevamo!) e dei primi anni Duemila, ed è anche un viaggio in diverse regioni e città italiane in diversi periodi storici, a cominciare dalla Seconda guerra mondiale.
Potrebbe fornire materiale per un interessante progetto di classe sulla cultura e arte italiana.