(fonte: Claudio Rossi Marcelli, Internazionale)

“Le fate, i troll e tutte quelle cose lì nessuno può dire con sicurezza che sono inventate. Certo, nessuno li ha mai visti ma ci sono tantissime cose che esistono anche se non si vedono. E per cercarle non si può fare nulla: Babbo Natale, per esempio, se tu stai fisso in un posto per aspettarlo, lui se ne va da un’altra parte. Però esiste anche se non lo vedi. Sui draghi in particolare ci sono stati perfino degli avvistamenti: pensa ai draghi di Komodo, che si possono avvistare anche su Google. Anche i troll potrebbero essere veri: molte volte gli americani trovavano delle impronte giganti nei boschi e quello è un indizio. Le fate invece esistono sicuramente: c’è la fatina dei denti. Gli unicorni sono più difficili: in effetti non è stato ancora trovato un cavallo con il corno. Ma non smettere di crederci, perché magari un giorno lo troveranno”.

Questa è parte della risposta di Claudio Rossi Marcelli a una lettrice che gli chiede se spingere le sue gemelle di quattro anni a credere a Babbo Natale. Per leggere tutto l’articolo, clicca qui: Internazionale

Note culturali

Claudio Rossi Marcelli: è un giornalista di Internazionale, dove cura la rubrica “Dear Daddy”. In questa rubrica risponde a domande su genitori e figli.

Spunti per la discussione

Da bambini credevate a babbo Natale? Con quali altri personaggi fantastici siete cresciuti?

Dal vostro punto di vista di giovani adulti, pensate che sia giusto coltivare nei bambini la credenza in un mondo fantastico e pieno di magia? Che rischi potrebbero esserci e quali benefici?

Quali sono le creature di fantasia che amate ancora ora? Da quali libri, favole, leggende provengono? Che cosa chiedereste a Babbo Natale quest’anno se poteste essere ancora dei bambini?

Il valore della fantasia

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