(fonte: Il Reporter 20 Agosto 2020))
(fonte: Andrea Marini e Marta Paris, Sole24ore, 7 Febbraio 2019)
Proponiamo ai nostri lettori tre articoli per aiutare coloro che sono interessati alla questione a capire i termini della questione.
L’articolo di
spiega la storia e il perché di questo referendum, e prende posizione per il no alla riforma.L’articolo di Il Reporter illustra, con chiarezza e senza prendere posizione, i punti a favore e quelli contrari alla riforma e i partiti che li sostengono.
Infine, il Sole24ore, benché l’articolo non sia recente, offre un confronto tra il Parlamento italiano e quello del resto dell’Europa, utile a capire i pro e i contro della riforma.
Vi proponiamo l’articolo di Internazionale e se volete saperne di più vi invitiamo a guardare anche Il Reporter e Il Sole24 Ore.
Ci sarebbe anche un referendum costituzionale del quale occuparsi in questi giorni d’agosto. Tra qualche settimana – durante l’election day del 20 e 21 settembre – gli italiani dovranno decidere se confermare o respingere il taglio di deputati (dagli attuali 630 a 400) e senatori (da 315 a 200) votato dal parlamento nell’ottobre del 2019 dopo un lungo e non sempre lineare iter politico e legislativo. Eppure, nella distrazione collettiva di questa strana estate, se ne sta discutendo – quando se ne discute – soltanto a rimorchio di altre questioni.
Ci si indigna per il bonus covid chiesto da alcuni parlamentari, e va bene. Ma inquietano certi toni che trascinano ogni cosa in un baratro di rabbia e recriminazioni, alimentando la recrudescenza di un clima antipolitico. E tutto ciò cammina in parallelo con il disinteresse che sembra accompagnare il paese verso il voto di settembre, quando potrebbe essere ridimensionato il parlamento non solo nei numeri ma anche nella sua capacità di rappresentare la volontà popolare.
Ci si indigna per il bonus covid chiesto da alcuni parlamentari, e va bene. Ma inquietano certi toni che trascinano ogni cosa in un baratro di rabbia e recriminazioni, alimentando la recrudescenza di un clima antipolitico. E tutto ciò cammina in parallelo con il disinteresse che sembra accompagnare il paese verso il voto di settembre, quando potrebbe essere ridimensionato il parlamento non solo nei numeri ma anche nella sua capacità di rappresentare la volontà popolare.
Se infatti il taglio dei parlamentari fosse confermato, in Italia si passerebbe dai circa 96mila abitanti per deputato a circa 151mila per deputato, e il nostro paese finirebbe all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda la rappresentatività della camera bassa, che in Italia è la camera dei deputati.[…
[…] Il potere delle leadership è politicamente enorme. Diminuendo il numero dei parlamentari quel potere crescerebbe ancor di più […] Si ridurrebbe così a poca cosa la libertà dei singoli parlamentari, rendendo anche più difficile l’affermazione di una dissidenza interna e di un pensiero non allineato.
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Note informative
Il referendum è una pratica di democrazia diretta che permette ai cittadini di accedere alla sfera politica senza la mediazione di rappresentanti: due degli strumenti più importanti sono il referendum abrogativo/confermativo e il referendum consultivo. Il referendum di settembre è confermativo.
Il referendum sul taglio dei parlamentari del 20/1 settembre sarà il quarto referendum costituzionale confermativo della storia della Repubblica.A differenza dei referendum abrogativi, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto: la riforma costituzionale sottoposta a referendum è promulgata se è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendente da quante persone si recano ai seggi.
La vera posta in gioco nel referendum costituzionale