(fonte: PachinoNews)
l viaggio nella Sicilia dell’800 inizierà dall’estremo lembo dell’isola, da Portopalo di Capo Passero. Debutterà il primo agosto alle 17,30 l’evento “Colapesce, la leggenda sull’isola”, una performance di tipo immersivo, musicale e teatrale, per la regia di Gisella Calì e proseguirà per tutti i weekend di agosto ed il primo di settembre. La conferenza stampa è prevista lo stesso giorno alle 12, poco prima de debutto, nell’incantevole location del Castello Tafuri.
“Colapesce, la leggenda sull’isola” è la storia di un villaggio di pescatori in una Sicilia di fine ‘800, in cui l’annessione al Regno d’Italia, le delusioni e le speranze, la povertà di molti e la capacità imprenditoriale di pochi, diventano il contesto ideale per raccontare l’atto eroico di un giovane uomo, Nino, il “figlio del mare”, che s’immola per sorreggere la sua terra.
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Note linguistiche e culturali
In questo articolo noterete vari termini dialettali che appartengono alla cultura locale siciliana, per esempio “la cialoma”, che è il canto di lavoro con cui i pescatori di tonno si davano il ritmo durante le diverse fasi della pesca; “tonnaroti”, i pescatori di tonno; “puparo”, il burattinaio. I pupi, in Sicilia, sono le marionette con cui si rappresentavano opere storiche legate alle imprese di Carlo Magno e i paladini.
Leggete il testo della canzone di Colapesce. È in dialetto siciliano stretto. Riuscite a capirla? Potete tradurla in italiano standard?
Spunti di discussione
In questo articolo si parla di un periodo storico particolare, quale? Perché è significativo per la Sicilia? Quali sentimenti ha suscitato e continua a suscitare?