Foto di una strada italiana ripresa dalla pagine del New York Times.(fonte: Corriere)

Benché non provengano direttamente dalle pagine dei nostri giornali, ci fa piacere condividere con i nostri lettori i due articoli che seguono, apparsi a pochi giorni di distanza sul New York Times. Il primo è stato ripreso e tradotto dal Corriere.

Secondo il quotidiano l’Italia è in grado di dare «lezioni al resto del mondo». E sul duro lockdown che abbiamo vissuto dice: «Le autorità italiane hanno deciso di anteporre le vite all’economia. E potrebbe rivelarsi più vantaggioso anche per l’economia stessa»

Eravamo un «posto da evitare in tutti i modi», un «epicentro da incubo». Oggi siamo «un modello di contenimento del virus, seppur imperfetto». L’Italia viene (per l’ennesima volta) elogiata dal New York Times per la sua gestione dell’emergenza dopo lo scoppio della pandemia. Secondo l’articolo «How Italy turned around its Coronavirus Calamity», a firma di Jason Horowitz, il nostro Paese è stato in grado di dare «lezione al resto del mondo», «ai suoi vicini e agli Stati Uniti».. […]

Per leggere l’intero articolo clicca qui: Corriere

Nello stadio vuoto di Bergamo, Atalanta e Inter giocano una partita

Riportiamo di seguito un brano dell’articolo di Roger Cohen, “The Unlikely Triumph of Italian Nationhood”, uscito sul New York Times del 14 agosto, e accessibile solo agli abbonati.

“L’Italia è stata la prima, tra le nazioni occidentali, a essere duramente colpita dalla pandemia. Il paese ha conosciuto la solitudine che accompagnava una nuova forma di morte. I suoi medici hanno combattuto in condizioni estreme. Si sono visti i camion dell’esercito trasportare bare dalle camere mortuarie di Bergamo, ormai sature, a luoghi di cremazione lontani.

Poi, stranamente, dopo un iniziale disorientamento, l’Italia ha fatto quel che sin dell’unificazione della penisola, nel 1861, le era riuscito più difficile: si è mostrata coesa come nazione e ha dimostrato una forte volontà collettiva di affrontare il virus. Si è chiusa in un lockdown disciplinato. Ha accantonato, disponendosi su un unico fronte, i vecchi scambi di accuse tra nord e sud, il vecchio campanilismo di città sovrane che hanno una storia più antica di quella della nazione in cui si trovano, la vecchia irrisione indirizzata ai suoi politici.

Ho la tentazione di dire che il 2020 è stato l’anno in cui l’Italia è emersa come nazione, a 159 anni dalla dichiarazione dello statista Massimo d’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Era forse un’esagerazione, ma non senza un fondo di verità.

[…] Ho citato il canto delle cicale e il suo crescendo estivo. Nella favola di Esopo che in inglese è conosciuta con il titolo “The Ant and the Grasshopper” [La formica e la cavalletta], ma che in italiano è “La cicala e la formica“, l’industriosa formica passa l’estate ad accumulare provviste per l’inverno, mentre l’irresponsabile cicala trascorre il tempo cantando, ovvero, come gli italiani dicono dei pigri imprevidenti, grattandosi la pancia. Quando poi giunge l’inverno, l’affamata cicala chiede cibo alla formica. Ma lei, sentendosi nel giusto, le dice di andarsene a passare l’inverno ballando.[…]

[…] Credo che nulla possa smentire quel che l’Italia ha rivelato di sé. L’Italia ha combattuto  la sua guerra valorosamente. Gli italiani hanno mostrato, in una misura inimmaginabile nell’America di Donald Trump e al di là di quella di molti paesi europei, ciò che una lunga storia insegna: il senso civico”.

Note culturali

Jason Horowitz: dirige la redazione di Roma del New York Times, e segue l’Italia, il Vaticano, la Grecia e altre zone dell’Europa Meridionale.

Roger Cohen: giornalista del New York Times che si è interessato spesso di cose italiane. Vedi ad esempio:
– Nationalists in Italy and US? I Believe in the Power of Democracy
– A cheer for Italy’s awful new government.
– Trying to reinvent Italy

Unificazione d’Italia: Unita d’Italia-cronologia-battaglie-protagonisti

Massimo D’Azeglio: Massimo Taparelli marchese d’Azeglio (Torino,  1798 – Torino,  1866) è stato un politico, patriota, pittore e scrittore italiano.

“Fatta l’Italia ora bisogna fare gli italiani” sta a significare che per quanto l’Italia geograficamente e politicamente nel 1861 risulti unita, in essa esistevano culture, tradizioni e lingue (dialetti) diverse tra loro.

La cicala e la formica: La cicala e la formica è una favola di Esopo, adattata anche da Jean de La Fontaine.
Nel mondo anglosassone la favola viene tradotta come La cavalletta e la formica o La cavalletta e le formiche. Molte delle favole di Esopo sono talmente celebri da aver acquisito nella cultura moderna il ruolo di proverbio; alcuni esempi sono La volpe e l’uvaLa cicala e la formicaAl lupo! Al lupo! e La gallina dalle uova d’oro.

Secondo Roger Cohen, l’Italia che nell’immaginario collettivo rispecchia la ‘cicala’ ha dimostrato di essere in questa circostanza una ‘formica’ modello.

 

 

 

 

Coronavirus, il New York Times elogia l’Italia

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