Vignetta comica di uomo sepolto da libri su una scrivania

(fonte: Claudio Giunta,  Sole24Ore)

Dato che le facoltà umanistiche offrono poche opportunita’ lavorative, sarebbe il caso che alle facoltà umanistiche si iscrivessero in pochi, e non in tantissimi come succede oggi. Ma per motivi diversi, questa ragionevole conclusione è serenamente ignorata dallo Stato, dalle università e dagli studenti. Le ragioni sono varie. Da un lato, l’Italia vuole aumentare il numero dei laureati per colmare il suo divario rispetto agli altri paesi europei, e dal momento che un laureato in Filologia romanza pesa quanto un laureato in Ingegneria si lasciano iscrivere tutti, indipendentemente dalle proprie soggettive capacità e dalle oggettive possibilità d’assorbimento nel mondo del lavoro. Poi qualche santo sarà.
L’altra ragione è che la quota di finanziamento per ateneo è proporzionale al numero degli studenti.   Quindi è un pio desiderio immaginare che le facoltà umanistiche decidano motu proprio una politica di assoluto rigore, bocciando agli esami tutti quelli che meriterebbero di essere bocciati: è difficile che una corporazione (qualsiasi corporazione) scelga di suicidarsi.
Sarebbe utile creare una soglia, che limiti il numero di studenti che si iscrive alle facoltà umanistiche istituendo  un rigoroso esame d’ingresso che sia un esame selettivo, non un test orientativo.  E chi non la supera rimane fuori. Rimanere fuori a 18 anni non è una tragedia.  Se invece la soglia la si trova, insuperabile, a 24 o 25 anni, le cose sono infinitamente più difficili.

Per leggere tutto l’articolo di Claudio Giunta, clicca qui: Sole24Ore

Uso della lingua

facoltà umanistiche: corsi di studio universitario focalizzati su materie umanistiche come: filologia, letteratura, storia, filosofia, storia dell’arte, ecc..

qualche santo sarà, pio desiderio: due espressioni idiomatiche di ispirazione religiosa che significano ” qualche santo aiuterà, a trovare una soluzione”, e un ” desiderio impraticabile (wishful thinking).
motu proprio: di spontanea volontà, 

Il futuro delle facolta’ umanistiche in Italia

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