Un diploma, e poi? Quasi metà dei maturi smette di studiare
“Almalaurea scatta una prima foto di gruppo, con l’intento di verificare le scelte post diploma dei nostri ragazzi. Quanti proseguono gli studi, quanti lavorano, cosa sceglie chi ha frequentato il liceo, e così via. Ebbene, su cento studenti, l’undici per cento cerca un impiego ma non lo trova. Il 23,6 per cento non studia e si è messo a lavorare, almeno per il momento. Un cinque per cento non fa né l’uno né l’altro, anzi non lo cerca proprio il lavoro, si è messo in standby.
LICEALI – Con il liceo, la strada è quasi segnata: il settanta per cento di quelli che hanno frequentato classico, scientifico e quant’altro, proseguono gli studi all’università, mentre il 22 per cento è studente-lavoratore. La percentuale scende se si considerano i diplomati degli istituti tecnici: il 51,6 per cento si iscrive all’università. Precipita al 21,4 per cento con i diplomati negli istituti professionali. Ma, naturalmente, a un anno dal diploma, hanno già un impiego: il 53 per cento dei giovani usciti dai professionali, il 28 per cento dai tecnici e solo il 4 per cento dei licei. Certo, i ragazzi dei professionali sono quelli che più di altri risentono della crisi economica: ben il 25,6 per cento di loro sono disoccupati in cerca di lavoro. Tanti sono anche i diplomati dei tecnici senza un impiego: il 19,7 per cento”.
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Uso della lingua
maturi: gli studenti che hanno superato l’esame di maturità.
quant’altro: un’espressione entrata in voga in tempi recenti che significa più o meno “..e cose simili”. Sull’uso dilagante di espressioni di questo tipo vedere l’articolo del Corriere della Sera, SOS Lingua.
Liceali: sono gli studenti dei licei.
Informazioni culturali
Liceo, istituto tecnico, istituto professionale: sono le tre tipologie dell’ attuale scuola secondaria italiana.
I voti della maturità in Italia sono pubblici.