copertina di libro, donna elegante(fonte: Corriere)

Ornela Vorpsi è albanese, vive in Francia, lavora come fotografa per inglesi, ha scelto di scrivere in italiano il suo libro di racconti Bevete cacao Van Houten! in uscita presso Einaudi in questi giorni. Da questo “magma”, come lei stessa lo definisce, vengono un lessico e una grammatica che spiazzano. “È stato un processo spontaneo – spiega – Ho vissuto solo cinque anni a Milano dove ho frequentato l’Accademia di Brera. Ma quando ho cominciato a scrivere, l’ho fatto in italiano. Riflettendoci poi, mi sono resa conto che avevo la necessità di lasciare fuori la mia infanzia. Che avevo bisogno di una lingua straniera che raffreddasse una materia incandescente, che mettesse distanza”. È un’esperienza recente per i lettori italiani: percepire sensibilità e mondi diversi senza il filtro della traduzione. Leggere la propria lingua a volte stravolta e quindi rinnovata da autori che non sono di origine italiana. Oppure restituita a una purezza da libri di scuola. O ancora volutamente piegata a sonorità che vengono da lontano. Tutto quello che è successo già all’inglese, al francese, anche al portoghese, nella letteratura, per noi è una novità: l’italofonia.

Il link è a pagamento: Corriere

Nuovi italiani

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