Disegno di una testa piena di simboli

Federico Della Bella, ingegnere informatico, esperto di intelligenza artificiale (IA), ha accettato il nostro invito a presentare ai nostri lettori un’introduzione ai concetti principali dell’IA, e all’utilizzo di ChatGPT come supporto al loro lavoro per insegnanti e studenti.
A noi, in particolare, interessava sapere se ChatGPT poteva essere usato per creare delle attività didattiche da parte degli insegnanti, o per la comprensione del testo o per una ricerca più estesa sul suo contenuto da parte di studenti o lettori interessati al tema.
In particolare avevamo proposto a Federico Della Bella se ChatGPT poteva rispondere a domande come queste:

Robot talking to two young students

Curiosità riguardanti Italian News Clicks

a. Quali temi sono stati i più trattati nel nostro sito nel corso degli anni
b. Quali testate sono state più utilizzate
c. Quali post sono stati più letti del corso degli anni (dal 2009 anno della creazione di INC)

Strumenti per insegnanti e studenti che utilizzano INC

d. ChatGPT potrebbe riassumere un articolo in un linguaggio semplice? 
e. Quali strutture grammaticali sono più presenti nell’articolo?
f. Potrebbe costruire una lezione di livello beginning, intermedio e avanzato, partendo da un articolo scelto?
g. Partendo dall’articolo si potrebbe chiedere a ChatGPT di esplorare come è stato trattato il tema in questione in altri paesi? (visto che INC si rivolge principalmente a persone che vivono all’estero)

Come potrete vedere dall’intervista, il Prof. Della Bella ha risposto alle nostre domande e ci ha mostrato come rivolgere queste domande al sistema ChatGPT, in modo comprensibile.

Struttura dell’intervista

Nella prima parte

Il prof. Della Bella ci dà un quadro storico del percorso compiuto dall’intelligenza artificiale, ci spiega il gergo specifico che viene utilizzato, come AGI, che sta per Artificial Generative Intelligence, LLM, Large Language Model, e GPT, Generative Pretrained Transformers. Ci spiega la differenza tra Machine Learning e Deep Learning, basata sul fornire dati strutturati in tabelle o non strutturati.
Insomma, con molta chiarezza, e in italiano, (quindi un ottimo esercizio per i nostri lettori), Della Bella offre una spiegazione breve ma esaustiva, a tanti di quei concetti che all’improvviso sono entrati nella nostra vita e che da semianalfabeti del settore non sappiamo decifrare.

Nella seconda parte

L’intervista affronta più direttamente le nostre domande.
Della Bella ci spiega la differenza tra l’uso del nuovo ChatGPT-4o (omni) offerto gratuitamente, ma limitato a 10 messaggi ogni 5 ore, e le domande che invece questa versione non è in grado di soddisfare per cui bisogna ricorrere all’abbonamento.
Ci insegna l’importanza di dare un prompt (una linea guida) chiaro al sistema, mostrandoci come cambiando il prompt cambia la risposta, per cui lavorando sul prompt si può ‘allenare’ il sistema allo stile, al tono e alla complessità che desideriamo.

Abbiamo scoperto che non si può dare a ChatGPT una domanda come “Quali temi sono stati i più trattati nel nostro sito nel corso degli anni” dandogli da analizzare un intero sito. Questo è un lavoro di “scraping” che non sa fare. Ma gli si può dare però un testo, come ad esempio un articolo, e su quello fare le domande.

Modello di attività didattiche create da ChatGBTI

L’articolo che abbiamo scelto come esempio è stato: Referendum sul divorzio 50 anni dopo.
ChatGPT ci ha lavorato su e ha prodotto una sintesi, e vari tipi di test di comprensione.

Per vedere le attività prodotte da ChatGPT clicca QUI:

Bio

Federico Della Bella, ingegnere dell’informazione, MBA, Data Scientist. Partner P4I-Digital360, è responsabile della Practice Data Insights & Organization, che supporta imprese e pubbliche amministrazioni nello sviluppo di applicazioni di Advanced Analytics e Machine Learning. Membro della Extended Faculty e professore aggiunto di strategia e marketing presso POLIMI Graduate School of Management, PoliDesign, Politecnico di Milano e di Artificial Intelligence and Business Programming presso IES Abroad. 

L’intervista Parte 1 e parte 2