(fonte: Francesco Boille, Internazionale)
La prima metà del Concorso di questa mostra del cinema di Venezia ci ha regalato qualche ottimo o gran film, anche se nessun capolavoro: da Gianni Amelio a Justin Kurzel, passando per Walter Salles e Maura Delpero, potremmo dire che il tema di fondo è stata la guerra nella [sic] sue varie forme: da quella del 1914-1918 (con l’annessa pandemia di influenza spagnola) al secondo conflitto mondiale, dal terrorismo ai colpi di stato militari.
Tuttavia, nei film del Concorso la guerra intesa come conflitto bellico resta fuori campo. E comunque, anche nei titoli non di carattere bellico, a esser centrale non è solo la sopravvivenza degli esseri umani ma ancor più la sopravvivenza delle relazioni umane. Infine, sono tutti film che si confrontano con la memoria, recente o meno recente. Ma, anche qui, il presente è solo apparentemente fuori campo, perché tutti questi titoli entrano fortemente in relazione con le grandi questioni che dominano questi ultimi anni, se non con l’attualità stretta.
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