Manifestazione in favore del divorzio

(fonte: Massimo Teodori, HuffPost)

Io c’ero. Il 12 maggio 1974 è passato alla storia come una giornata memorabile. Quasi il 60% degli italiani rifiutarono di abrogare la legge Fortuna-Baslini sul divorzio entrata in vigore il primo dicembre 1970. [… ]

Fu una giornata memorabile. I cittadini avevano deciso direttamente sulla loro pelle e non tramite i partiti; si apriva la strada a nuovi diritti civili. Gli italiani, almeno la parte più dinamica, prendevano atto che non vivevano più nel paese dell’integralismo clericale, ma in una nazione simile alle altre dell’Europa occidentale. Il parlamento era pronto ad adottare una serie di riforme relative ai diritti della persona. Il terrorismo, allora all’apice dell’aggressività, aveva un’alternativa elettorale di cui si doveva tenere conto. I partiti, a cominciare dal democristiano e dal comunista, si resero conto che la società italiana era cambiata.    

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Nota culturale

L’articolo descrive gli eventi storici legati al referendum sulla legge Fortuna-Baslini sul divorzio in Italia, avvenuto il 12 maggio 1974. In quella giornata, la maggioranza degli italiani votò contro l’abrogazione della legge, che era entrata in vigore nel 1970. Questo risultato fu significativo perché rappresentò un punto di svolta nella società italiana.

La legge sul divorzio era stata preceduta da un lungo dibattito politico e sociale. I partiti di sinistra avevano promosso la proposta, contrastata da parte dei comunisti e sostenuta da un movimento extrapartitico guidato dai radicali. Questo movimento coinvolse anche personalità della cultura e dello spettacolo.

Durante la campagna referendaria, i cattolici, divisi sui temi del divorzio, si organizzarono sia a favore che contro l’abrogazione della legge. I comunisti erano divisi sull’argomento, mentre la Democrazia Cristiana si trovava in una posizione difficile, divisa tra le diverse opinioni dei suoi membri.

Il giorno del referendum, la vittoria del “sì” al mantenimento della legge sul divorzio fu annunciata dopo poche ore dall’inizio dello spoglio. Questo segnò un momento storico importante, in cui i cittadini italiani decisero direttamente su una questione fondamentale senza essere mediati dai partiti politici.

Per vedere come Gigi Proietti dice di votare sul referendum del 12 maggio 1974, clicca qui: Il “no” di Gigi Proietti

Referendum sul divorzio, 50 anni dopo.

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