Due bambine che sorridono

(fonte: La Stampa)

Segnaliamo un bel reportage della Stampa online sull’intensa e commovente testimonianza di due sopravvissute al campo di concentramento di Auschwitz, Tatiana e Andra Bucci.
“Questa settimana sono esattamente settant’anni dal momento in cui i nazisti marchiarono la pelle di Tatiana Bucci: sul suo braccio fu tatuato il numero 76484. Era appena arrivata al campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Il 76483 era toccato a sua sorella Andra, mentre alla mamma, che aveva voluto passare davanti alle figlie per capire se era doloroso, avevano inciso il 76482.
“Oggi se ne può parlare, la gente capisce, i ragazzi hanno voglia di ascoltare, ma quando eravamo giovani questi erano argomenti impossibili, un vero tabù. Ricordo la vergogna che provavo d’estate, quando io e mia sorella mettevamo un vestito sbracciato e i cretini sul tram ci chiedevano se quello fosse il nostro numero di telefono. …
Quando il treno arrivò alla fine dei binari, esattamente al centro dell’immenso lager di Birkenau, e le porte del carro bestiame finalmente si spalancarono Tatiana aveva 6 anni e Andra 4”. Il link non è più attivo. La Stampa.

Note di grammatica

Questo brano – e il resto del reportage – si presta a una revisione del passato remoto, del trapassato prossimo (trovatene degli esempi) e dell’imperfetto.

Le ultime bambine di Auschwitz

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