Una sala cinematografica con poche persone

(fonte: Ansa)

Caro direttore,
[n.d.r.: Renzo Piano si rivolge al direttore de La Repubblica] questo è un mio accorato appello affinché i cinema, questi preziosi ‘luoghi per la gente’, siano preservati nel tessuto urbano delle nostre città, e in particolare quelli di Roma” è l’appello dell’architetto Renzo Piano per l’emergenza sale cinematografiche a Roma, pubblicato oggi su La Repubblica.
    “Io penso che il lungo contenzioso sulla tutela della destinazione d’uso delle sale cinematografiche romane, ma anche parigine, sia il punto di una possibile redenzione urbana.”
   […]  Piano fornisce anche cifre: a Parigi, un canone d’affitto medio per una sala cinematografica di 5.000 euro al mese per 15 anni rende circa 900.000 euro, mentre lo stesso locale, riconvertito, può arrivare a un valore di oltre 10 milioni.
    “Credo che lo stesso calcolo valga anche per Roma”. Facendo l’esempio dei fori romani, che “neanche i barbari una volta entrati a Roma hanno azzardato” a riconvertire in altro, “oggi, come in passato, è essenziale riconoscere l’importanza dei nostri spazi culturali, a Roma come in tutte le capitali d’Europa. Non si possono lasciar andare tutti quei luoghi all’interno dei quali la comunità si crea, si fortifica e insieme riporta al di fuori di sé lo spazio che diventa città.”

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Spunti per la discussione

  1. I cinema come spazi di comunità – Renzo Piano afferma che i cinema non sono solo luoghi di proiezione, ma spazi in cui la comunità si crea e si fortifica. Quali esperienze personali hai vissuto in un cinema o in un altro spazio culturale che ti hanno fatto sentire parte di una comunità?
  2. Profitto vs. cultura – Nell’articolo si sottolinea come il valore economico degli edifici spesso superi quello culturale. Pensi che la cultura debba avere una protezione speciale rispetto alle logiche di mercato? Perché?
  3. La città che vogliamo – Renzo Piano parla dei cinema come “polmoni di ossigeno” per le città. Tu come immagini la città ideale per i giovani? Quali spazi pubblici o culturali dovrebbero essere preservati o creati per migliorare la qualità della vita urbana?
  4. Il ruolo dei giovani nel cambiamento – L’esperienza del Cinema America * dimostra che un gruppo di giovani può avere un impatto reale sulla tutela degli spazi culturali. Pensi che i giovani abbiano abbastanza voce in capitolo nelle scelte sulla città? Come potrebbero farsi sentire di più?
  5. Consumo culturale nell’era digitale – Oggi molti guardano film in streaming anziché andare al cinema. Secondo te, questa tendenza giustifica la chiusura delle sale cinematografiche o credi che abbiano ancora un valore insostituibile? Perché?

    **** L’esperienza del cinema America

    L’esperienza del Cinema America è stata un’importante iniziativa culturale e sociale nata a Roma, nel quartiere Trastevere. Il Cinema America era un vecchio cinema abbandonato che, nel 2012, un gruppo di giovani ha occupato e trasformato in un centro culturale, con l’obiettivo di preservarlo dalla demolizione e dalla speculazione edilizia.
    Il progetto ha avuto un forte impatto sulla comunità, organizzando proiezioni gratuite, dibattiti, incontri con registi e altre attività culturali, coinvolgendo anche grandi nomi del cinema italiano e internazionale. Dopo lo sgombero del cinema nel 2014, il gruppo ha continuato a portare avanti iniziative culturali sotto il nome di “Piccolo America”, promuovendo il cinema all’aperto in diverse piazze di Roma e diventando un punto di riferimento per la difesa della cultura cinematografica e degli spazi pubblici.
    Renzo Piano, con la sua sensibilità per l’architettura e gli spazi sociali, ha espresso ammirazione per questa esperienza, riconoscendo il valore della riqualificazione urbana dal basso e il ruolo del cinema come strumento di aggregazione e crescita culturale.

Renzo Piano, appello per le sale, il cinema crea comunità

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