Mani che si incrociano a cerchio

(fonte: Danilo De Biaso, cliccate qui: Corriere)

Articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: «Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà». Scritta nel 1948 dai sopravvissuti alla peggiore mattanza del Novecento, la Dichiarazione resta estremamente attuale. Parla di «individuo» – non di uomo, donna, straniero, autoctono, nisseno o bolzanino – e lega il «tenore di vita», quindi il lavoro, alle condizioni che ci fanno stare bene: cibo sufficiente, un tetto sulla testa, welfare e, appunto, cure mediche. Controprova. Mettiamo il naso fuori dalla finestra e domandiamoci se quell’articolo corrisponde all’Italia 2024. Stipendi adeguati, affitti equi, assistenza sanitaria solerte?

Come al solito, questo brano proviene da un articolo. In questo caso abbiamo modificato il titolo e la data per adattarlo alle festività natalizie. L’augurio che facciamo è che sia un anno in cui i dirriti dell’uomo migliorino ovunque.

Se volete leggere tutto l’articolo di Danilo De Biaso, cliccate qui: Corriere

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO! Ci rivediamo all’inizio del 2025!

Un nuovo anno per i diritti dell’uomo

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *