
(fonte: Milena Gabanelli e Simona Ravizza, Corriere)
Almeno una volta all’anno, nella giornata delle api, il 20 maggio, ricordiamoci di questi piccoli insetti che, con noncuranza stiamo uccidendo. Ricordiamoci che è il loro lavoro silenzioso a garantire da sempre la sicurezza alimentare e il funzionamento dell’ecosistema. Per fare il frutto ci vuole il fiore, ma senza impollinazione non ci sarebbero mele, albicocche, ciliegie, mirtilli, ribes, lamponi, pesche, pere, susine, fragole, kiwi, agrumi, mandorle, meloni, cetrioli, zucche, zucchine, pomodori, peperoni e melanzane. Lo stesso vale per le leguminose: fagioli, fagiolini, fave, ceci, lenticchie. Persino il foraggio, come l’erba medica e il trifoglio, non esisterebbe senza gli impollinatori.
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Note culturali e spunti per la discussione
Tra le ragioni che minacciano la vita delle api l’articolo elenca:
– La moria degli impollinatori
– La carenza di risorse alimentari
– L’uso dei pesticidi
Che cosa si potrebbe fare per limitare il danno causato da questi fattori?
Che cosa fa la Comunità Europea per affrontare il problema?
Che cosa si pensa di fare utilizzando i droni?
Perché la presenza delle api nell’ecosistema è cosi importante?
Milena Gabanelli è una nota giornalista d’inchiesta. Collabora con il Corriere della Sera e con il telegiornale La7 spesso insieme alla collega Simona Ravizza.
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