Premio DIACO a Harvard per la miglior composizione in lingua italiana

Un ragazzo tra due donne
Clicca sull’immagine per l’annuncio del vincitore

ANNUNCIO: Iniziamo facendo tanti complimenti ai sei studenti d’italiano di Chiara Trebaiocchi, professoressa d’italiano presso la Harvard University e ai loro bellissimi racconti, scritti per il concorso di scrittura, Il Diaco Prize for Best Composition in Italian at Harvard. Questo prestigioso premio, finanziato con 5.000 dollari all’anno, mira a incoraggiare e celebrare l’eccellenza nella lingua e nella letteratura italiana tra gli studenti che hanno completato un livello di specializzazione in italiano. Il premio è stato stabilito da Nick Diaco (Classe 2004) e dalla famiglia Diaco a scopo di promuovere l’amore per la lingua e la cultura italiana tra gli studenti e riflette un profondo apprezzamento per le arti e l’istruzione. Questo prestigioso riconoscimento non solo premia il lavoro degli studenti, ma testimonia anche la dedizione della famiglia Diaco nel formare le future generazioni di studenti che amano e celebrano la lingua e la cultura italiana.

Clicca qui per dettagli ulteriori sul premio. È stato proprio Nick Diaco ad annunciare il vincitore durante la premiazione del 23 aprile tramite il suo videomessaggio (clicca sull’immagine a sinistra).

Con piacere pubblichiamo il racconto vincitore di questa prima iterazione del concorso e gli altri, ottimi, elaborati [v. sotto per i link]. Qui pubblichiamo l’intervento della prof.ssa Trebaiocchi con una riflessione su ognuno dei sei concorrenti:

È stato difficilissimo per me far parte di questa giuria perché conosco bene tutte le persone che hanno mandato un tema e, se avessi potuto, vi avrei fatto vincere tutti! Sono davvero orgogliosa del vostro percorso nel programma di italiano e spero che vi porterete questa lingua, i corsi fatti insieme, i temi discussi, e soprattutto la comunità di persone che avete incontrato sempre con voi nei vostri anni dopo Harvard visto che molti di voi sono senior. In ogni caso complimenti! E grazie perché è stato bellissimo leggere i vostri temi e accompagnarvi da vicino in questo percorso di crescita e scoperta.

5 studenti e  una professoressa

Proprio per questo, prima di annunciare la persona che ha vinto, e lo farà Nick Diaco con un video che ha preparato per voi, ci tenevo a dire due parole su ogni composizione.

Ashley Hernandez ci ha raccontato in un tema incredibilmente ben scritto e strutturato, ma anche capace di emozionare la sua esperienza in Italia, e in particolare a Siena, a partire dalla storia di un “fazzoletto” o meglio il fazzoletto della contrada dell’Onda, la sua contrada. Questo pezzo di stoffa da accessorio estetico si trasforma in emblema di appartenenza e rispetto reciproco. Attraverso l’esperienza vissuta nella contrada dell’Onda durante il Palio di Siena, emerge una riflessione matura su cosa significhi davvero far parte di una comunità e sul rapporto tra cultura, identità e partecipazione attiva.

In una composizione brillante e originale, Bimba Carpenter ha saputo cogliere aspetti spesso poco raccontati della realtà italiana. E forse è riuscita a farlo perché a parlare – in un giorno soleggiato di Ferragosto – è Romeo, un curioso protagonista che si aggira tra i vicoli di Roma con sguardo attento e ironico. Solo alla fine scopriamo che Romeo è, in realtà, un gatto – un narratore inaspettato ma profondamente osservatore. Con umorismo ed eleganza, questo racconto ci parla dell’Italia, della lingua, e del desiderio di appartenenza, intrecciando ricordi personali, cultura quotidiana e richiami cinematografici (ovviamente a Fellini).

Saswato Ray ha sfruttato la prosa e le atmosfere di alcuni dei suoi autori preferiti – Dante e Calvino, non di meno – per raccontare una vita ai margini. Ha parlato di cosa significa far parte di una comunità e lo ha fatto con una voce sfumata e poetica davvero toccante che guida noi e il suo protagonista senza nome in una Milano lontana da qualsiasi cliché. È una composizione che unisce impegno sociale e letterario, e che ci ricorda quanto potente possa essere la scrittura anche nel raccontare ciò che è invisibile.

Elena Guerra ci ha portato con sé a bordo di un catamarano che veleggia nel Mediterraneo. In questo diario di bordo, Elena riflette su un’estate nata dall’imprevisto e trasformata in scoperta. Attraverso un viaggio tra musei, mare e memoria, ci racconta come l’Italia, osservata dalla distanza del mare, sia diventata uno specchio del proprio cambiamento. È un testo che parla di bellezza, di perdita, e della forza silenziosa delle connessioni – con i luoghi, con le persone, con sé stessi.

Joaquin Cortacans Sosa in un testo profondo e lucido – e che non ha nulla da invidiare alla migliore prosa giornalistica italiana – riflette sull’Italia al di là degli stereotipi: un Paese di straordinaria bellezza, ma anche di profonde contraddizioni. La sua esperienza a Bologna ha rivelato una realtà segnata anche da tensioni politiche, divisioni sociali e una complessità che sfugge ai turisti. Ma proprio per questo, con uno sguardo partecipe ma critico, ci ricorda che amare davvero un luogo significa conoscerne anche le ombre.

Nel suo tema, intenso e personale, Julia Ward racconta l’incertezza del momento in cui ci si affaccia alla fine degli studi, ma anche il coraggio di scrivere di sé, di mettersi in gioco. Con delicatezza e onestà, riflette sul valore dell’apprendimento come processo continuo, che non finisce con la scuola. Il suo racconto ci ricorda che anche l’incertezza – anche quella che nasce dal parlare una lingua straniera – può essere un luogo fertile di crescita e di scoperta.

Clicca qui per 1′Annuncio del vincitore.

E cliccando qui, puoi vedere degli highlights della cerimonia.

Premio DIACO a Harvard per la miglior composizione in lingua italiana

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *