ragazzo con occhiali seduto su una poltrona, con le mani incrociate in grembo

(fonte: Alice Valeria Oliveri, Rivista Studio)

Il successo che riscuote è innegabile, tra tv, teatri e giornali. Ma è innegabile anche che la sua sia una performance, come per ogni personaggio che viene dai social.

Io non ho niente contro i secchioni. Se per «secchione» intendiamo una persona che a scuola e all’università ha sempre avuto una media alta, potrei pure dire di appartenere alla categoria. I film americani però ci hanno insegnato che ai secchioni si ruba la merenda, li si sbatte contro l’armadietto e si lanciano minacce in doppiaggese, «guardati le spalle, amico». La scuola pubblica italiana, invece, ci ha insegnato che chi fa la spia non è figlio di Maria e che bisogna sempre diffidare dai cocchi di mamma: forse è tutta qua, la differenza sostanziale che intercorre tra un secchione e una persona che studia e legge molto, l’adulazione che il primo esercita sull’autorità, che sia una maestra, un professore, un insegnante di qualsiasi tipo che dimostra, a sua volta, la predilezione per il bravo studente, diligente e rispettoso, puntuale e preciso, quello che non ti passerebbe mai la versione sottobanco perché la lezione te la vuole dare lui, prima ancora che Cicerone, lo stesso che alza la mano per ricordare che da correggere ci sono ancora dieci esercizi. 

Per leggere tutto l’articolo di Alice Valeria Oliveri, clicca qui: Rivista Studio

Per saperne di più leggi anche “Il ventenne preferito dai genitori italiani”: IlPost

Approfondimenti culturali e lessicali


1. Secchione

Parola italiana usata spesso con tono ironico o leggermente negativo, soprattutto a scuola.
Descrive:…ma anche un po’ rigido, noioso o “nerd”, e non sempre simpatico o popolare.Un/una studente molto bravo, studioso, spesso super preciso…



2. Cosplay

Deriva dall’inglese costume + play (giocare).
Significa travestirsi da personaggi di anime, manga, videogiochi, film, fumetti, e spesso anche interpretarli. Si vede spesso a fiere come Lucca Comics, Romics, ecc. Chi fa cosplay si chiama cosplayer.
È molto diffuso tra i giovani appassionati di cultura giapponese, fantasy, Marvel/DC, ecc.


3. Doppiaggese

E’ un termine ironico.
Significa lo stile un po’ finto e artificiale dei dialoghi nei film doppiati in italiano, specialmente quelli americani. È una lingua “italiana”, ma costruita con frasi che nella vita reale nessuno direbbe davvero.
Esempio: «Non avresti dovuto farlo, fratello!» – tipico “doppiaggese”.


4. Figlio di Maria

È una frase ironica.
Può avere due significati a seconda del contesto:

  • Letterale e ironico: indica qualcuno di “santo”, un po’ troppo buono, ingenuo o moralista.
  • Allusivo (più moderno, tra i giovani): può anche riferirsi con sarcasmo a qualcuno che si atteggia da innocente o fa la vittima.

5. Cocchi di mamma

Espressione colloquiale e familiare, usata spesso in modo ironico o dispregiativo.
Indica persone (spesso ragazzi) troppo attaccati alla madre, viziati o protetti eccessivamente.
Esempio: «Quei cocchi di mamma non sanno cavarsela da soli.»


6. Prima ancora di Cicerone

È un’espressione iperbolica e ironica.
Serve a dire che qualcosa è molto vecchio o datato, persino più antico di Cicerone, il famoso oratore romano del I sec. a.C.
Esempio: «Questa battuta è vecchia, prima ancora di Cicerone!»


7. Raffaello Tonon

Non è slang, ma un personaggio televisivo italiano. È noto per il suo modo di parlare forbito, un po’ teatrale, e per la sua presenza in reality show e talk show.
Usare il suo nome in un contesto può avere un tono ironico, per indicare una persona affettata o sopra le righe nel parlare o nei modi.


8. CFU

Acronimo che sta per Crediti Formativi Universitari.
Usato in ambito universitario, ogni esame vale un certo numero di CFU (di solito proporzionale al numero di ore di lezione/studio).
Esempio tipico tra studenti: «Mi mancano ancora 12 CFU per laurearmi.»

Edoardo Prati è bravissimo a fare il cosplay dell’intellettuale

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