
(fonte: Il Post)
Dopo 5 anni possiamo dire che l’ha fatto meno di quanto avevamo ipotizzato, ma ha lasciato comunque qualcosa
Nella primavera del 2020, dopo settimane di lockdown, restrizioni e cautele dovute alla pandemia da coronavirus, il celebre virologo statunitense Anthony Fauci ipotizzò che il gesto di stringersi la mano per salutarsi sarebbe diventato «una cosa del passato». In quei mesi altri esperti, giornali e commentatori cominciarono a chiedersi quali abitudini e comportamenti quotidiani la pandemia avrebbe cambiato per sempre, e anche il Post ne elencò alcuni in un articolo intitolato 14 cose che forse non faremo più.
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E voi che ne pensate? Che cosa vi è rimasto delle abitudine da Covid
L’articolo del Post elenca 14 cose che sembrava non avremmo più fatto dopo il COVID-19, ma molte di queste sono invece tornate. Tuttavia, alcune cose sono cambiate. Ecco le principali:
- Lavoro da remoto e videochiamate – Lo smartworking è diventato una realtà stabile per molte aziende, e le riunioni virtuali sono ormai la norma.
- Menù digitali con QR code – Sono ancora molto diffusi nei ristoranti, anche se alcuni preferiscono tornare ai menù cartacei.
- Uso del gel igienizzante – Le confezioni portatili di disinfettante per le mani sono rimaste un’abitudine per molte persone.
- Mascherine in alcuni contesti – Nonostante il calo nell’uso generale, non è più strano vedere persone indossarle sui mezzi pubblici o in ambienti affollati.
- Starnutire nell’incavo del gomito – Questa raccomandazione è stata interiorizzata da molte persone.
- SPID e digitalizzazione dei servizi – La pandemia ha accelerato l’adozione di strumenti digitali come lo SPID (il Sistema Pubblico di Identità Digitale) e la ricetta elettronica.
- Aumento degli acquisti online – Molte più persone, anche meno tecnologiche, ora comprano online, compresi prodotti da negozi più piccoli.
Secondo l’articolo del Post, molte delle abitudini che sembravano destinate a rimanere dopo la pandemia sono invece scomparse. Ecco alcune di quelle che non hanno resistito al ritorno alla normalità:
- Saluto con il gomito o con il pugno – Durante il COVID-19 si era diffuso il saluto senza contatto, ma oggi siamo tornati a stringerci la mano e a baciarci sulle guance.
- Distanziamento sociale – L’idea di mantenere almeno un metro di distanza dagli altri, specialmente in luoghi pubblici, è ormai caduta in disuso.
- Evitare di toccare superfici condivise – Durante la pandemia si evitava di toccare maniglie, pulsanti degli ascensori e carrelli senza prima igienizzarsi le mani, ma oggi non ci si fa più caso.
- Obbligo diffuso delle mascherine – Se nei primi mesi dopo la pandemia era ancora comune vederle in uffici e mezzi pubblici, oggi il loro utilizzo è molto limitato.
- Paura di usare posate e bicchieri condivisi – Durante la pandemia si prestava molta attenzione a evitare di condividere stoviglie o bottiglie, mentre oggi questa preoccupazione è praticamente scomparsa.
- Evitare gli ascensori affollati – Inizialmente si cercava di salire in ascensore da soli o con poche persone, mentre ora si è tornati alla normalità.
- Non soffiare sulle candeline – Era stato messo in dubbio questo gesto per motivi igienici, ma oggi si continua a farlo senza problemi.
- “Fare il pane in casa” rientrerebbe tra le abitudini scomparse o comunque molto ridimensionate. Durante il lockdown, complice il tempo libero e la difficoltà di reperire certi prodotti nei supermercati, moltissime persone si sono dedicate alla panificazione casalinga. Tuttavia, con il ritorno alla normalità e alla vita frenetica, questa pratica è stata abbandonata dalla maggior parte delle persone, tornando a essere un’attività di nicchia per appassionati.