![Riccardo Muti con una bacchetta in mano dirige un'orchestra](https://italiannewsclicks.fas.harvard.edu/files/2024/12/Muti.jpg)
fonte: Aldo Cazzullo Corriere)
Maestro Muti, nel suo ultimo libro, Recondita armonia, lei scrive: «La musica non è una cosa che abbiamo inventato noi».
«Certo. Fanno musica gli uccelli che cantano, il tuono che rimbomba, il mare che si muove, le foglie che vibrano. Poi io ho una fantasticheria, di cui gli scienziati rideranno…»
Quale?
«L’universo non è muto. L’universo canta. I pianeti, gli astri, hanno un suono. Una musica celeste. Questi suoni li ho sempre pensati come raggi, che attraversano i cieli e i corpi viventi. Chi è più colpito da questi raggi sonori ha la natura musicale più intensa. Alcuni sono sordi. Altri, come Mozart, ne sono trafitti. Forse si spiegano così le loro morti precoci».
Così come?
«Mozart muore a 35 anni. Schubert a 31. Pergolesi a 26. Persone consumate dalla virulenza della loro sensibilità. Ma che hanno fatto in tempo a lasciarci capolavori assoluti».
Per leggere tutto l’articolo di Aldo Cazzullo clicca qui: Corriere
Riccardo Muti, con la sua profondità e il suo amore per la musica, offre un punto di vista unico non solo sull’arte, ma anche sulla vita, la morte e la cultura. Le sue riflessioni sono il frutto di un’esperienza straordinaria e di un’attenzione quasi religiosa verso l’essenza della musica, vista come linguaggio universale e trascendente.
Per una comprensione più approfondita
Facendo copia e incolla dell’intero articolo abbiamo chiesto a ChatGPT di aiutarci a navigare il contenuto di questa intervista a Muti attraverso delle domande.
Ecco le domande che ci ha proposto.
Voi sapreste rispondere?
- Qual è il principale argomento espresso dall’intervistato riguardo alla relazione tra musica, natura e universo?
- Come viene descritta la connessione tra i corpi celesti e la musica?
- Quali ragioni vengono date per spiegare la morte prematura di compositori come Mozart, Schubert e Pergolesi?
- In che modo l’intervistato confronta Beethoven e Mozart in termini di grandezza musicale?
Domande tematiche:
- Quali esempi della natura vengono utilizzati per dimostrare che la musica non è un’invenzione umana?
- Che ruolo ha il concetto di “musica celestiale” nella comprensione dell’universo, secondo l’intervistato?
- Perché l’intervistato crede che alcune persone, come i compositori, siano più “colpite” dai suoni dell’universo?
- Qual è l’importanza della sensibilità nella vita e nelle opere dei compositori secondo l’intervistato?
Domande analitiche:
- Sei d’accordo con l’idea che la sensibilità ai suoni universali contribuisca al genio creativo dei compositori? Perché?
- Come potrebbe la scienza moderna interpretare l’idea di “musica celestiale” presentata nell’intervista?
- Cosa intende l’intervistato quando descrive Mozart come “fuori categoria”?
- In che modo la filosofia dell’intervistato si allinea o contrasta con le visioni scientifiche sul suono e sull’universo?