(fonte: Repubblica)
“Per unirsi a questo club, un membro deve morire. E devi adorare Verdi”: è il titolo dell’articolo che il New York Times ha dedicato al Club dei 27. “Così esclusivo da aver dato origine a ogni sorta di mito. Ma in realtà si tratta di venerare il famoso compositore d’opera nato vicino alla città italiana”, racconta la giornalista Elisabetta Povoledo, autrice del reportage sull’affascinante sodalizio con base a Parma.
[…] i membri del Club hanno intonato come da tradizione il Va Pensiero. “Il coro era composto da uomini di ogni ceto sociale – banchieri, chirurgo, avvocato, neuroscienziato, venditore di verdure – e con una passione ardente in comune: l’adorazione per il compositore del XIX secolo”.
[..] “Per celebrare la sua vita e la sua musica, i membri del Club dei 27 si riuniscono ogni 10 ottobre e bevono spumante da tazze di ceramica che usano solo quel giorno, ognuna etichettata individualmente con il proprio pseudonimo dell’opera Verdiana”.
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Giuseppe Verdi è non solo uno dei più grandi compositori italiani, ma è anche considerato, insieme ad Alessandro Manzoni, l’ispiratore del Risorgimento italiano. Per questa ragione il suo VA PENSIERO che è l’aria della sua opera il NABUCCO è stato più volte contrapposto a quello a“Fratelli d’Italia”, l’inno nazionale di Mameli che rappresenta il nostro paese nel mondo.
Se non conoscete Va pensiero potete ascoltarlo suonato dalla filamornonica di Berlino
Ecco le parole.
Va, pensiero, sull’ali dorate
Va, ti posa sui clivi, sui colli
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal
Del Giordano le rive saluta
Di Sione le torri atterrate
Oh, mia patria sì bella e perduta
Oh, membranza sì cara e fatal
Arpa d’or dei fatidici vati
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi
Ci favella del tempo che fu
O simile di Sòlima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù
Che ne infonda al patire virtù
Che ne infonda al patire virtù
Al patire virtù