(fonte: Angelo Mastrandrea IlPost)
A Santa Maria del Cedro si producono e vendono i frutti migliori per la tradizionale festa ebraica del Sukkot, e arrivano a costare anche 15 euro l’uno.
In una stanza al pianterreno di una palazzina di tre piani a Santa Maria del Cedro, un comune cosentino di 5mila abitanti, il rabbino Menachem Lazar seleziona i cedri per la festa ebraica del Sukkot. Li prende da una cassetta, ne osserva attentamente le dimensioni e la forma, controlla se ci sono imperfezioni o macchie, li pulisce con un fazzoletto di carta e li ripone in una confezione di cartone, una per ogni cedro. Se un frutto non lo soddisfa, lo mette in una cassetta a parte. In fondo alla stanza adibita a magazzino, tre persone – due contadini locali e un giovane proveniente dal Marocco – preparano le spedizioni. Su ogni scatola viene incollato un adesivo con il nome e cognome dei destinatari, scritti in ebraico. Alla fine della mattinata, cinquecento confezioni da un cedro ciascuna sono pronte per essere inviate alle comunità ebraiche di tutto il mondo.
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Spunti per la discussione
- A quali comunità ebraiche sono destinati i cedri raccolti in Calabria?
- Che cosa celebrano gli ebrei con il Sukkot? In che periodo dell’anno cade questa festività?
- Quando è cominciata l’esportazione dei cedri calabresi alle comunita ebraiche internazionali?
- Chi è Moshe Lazar e perché gli è stata data la Cittadinanza onorifica dal Comune di Santa Maria del Cedro.
- La Riviera dei Cedri è una fascia di terra che si affaccia sul Mar Tirreno. Quale altro mare bagna la Calabria?
- I cedri calabresi hanno le catteristiche precise richieste dalla Torah il libro sacro dell’ebraismo. Quali sono queste caratteristiche?
- La coltura del cedro risale ai primi secoli dell’era cristiana? Chi l’avrebbe introdotta in Italia?
- Che cosa si fa con il frutto del cedro?