(fonte: Sara Gandolfi, Corriere)
Il progetto Swim della professoressa Elena Pettinelli è collegato alle esplorazioni spaziali dell’Esa e della Nasa che a partire dal 2031 investigheranno i satelliti galileiani Europa, Ganimede e Callisto: attraverso le misure radar che le missioni EsaJuice ed Europa Clipper acquisiranno, il team italiano cercherà l’acqua sotto le croste ghiacciate, cioè un possibile habitat per lo sviluppo di una vita simile alla nostra, in senso evolutivo. «Una vita a base carbonio: la cellula, il mitocondrio, i batteri, gli estremofili, la biochimica che sappiamo riconoscere. Se nello spazio ci fosse una vita non a base carbonio, la scienza attuale non la vedrebbe», spiega la professoressa di Fisica terrestre all’Università Roma Tre. Da quasi 25 anni, fa ricerca nel campo dell’esplorazione geofisica planetaria, con particolare riguardo alle tecniche di analisi, inversione ed interpretazione dei segnali acquisiti con radar sottosuperficiali. […]
Di tutto questo, e molto altro ancora, si parlerà il 24 maggio al Convegno «Sull’acqua – Scienza e bellezza», dedicato al divulgatore scientifico Pietro Greco, che si terrà all’Università Roma Tre, organizzato dal Master in Comunicazione della scienza diretto da Pettinelli.
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Note culturali
Elena Pettinelli è una geofisica italiana specializzata nello studio dei pianeti, in particolare Marte. È nota per il suo lavoro con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e per aver contribuito alla scoperta di un lago sotterraneo di acqua liquida sotto la superficie di Marte.
Proposte didattiche
Dopo aver letto l’articolo, prova a spiegare che cosa si dice a proposito di:
- Ricerca di Acqua e Vita Extraterrestre
- Tecnologia Radar Avanzata
- Collaborazione Internazionale
- Implicazioni per la Scienza Planetaria