“Quanto sono inospitali molte chiese moderne!”. In una lectio magistralis alla facoltà di Architettura di Roma, il cardinale Gianfranco Ravasi lancia l’allarme:
“Un’architettura sacra che non sappia parlare correttamente il linguaggio della luce e non sia portatrice di bellezza e di armonia decade automaticamente dalla sua funzione”. Il ministro vaticano della Cultura stigmatizza “l’inospitalità, la dispersione, l’opacità di tante chiese tirate su senza badare alla voce e al silenzio, alla liturgia e all’assemblea, alla visione e all’ascolto, all’ineffabilità e alla comunione”. Chiese nelle quali “ci si trova sperduti come in una sala per congressi, distratti come in un palazzetto dello sport, schiacciati come in uno sferisterio, abbrutiti come in una casa pretenziosa e volgare”.
Un degrado inaccettabile e tanto più grave alla luce del “grande contributo offerto in 20 secoli” dalla cultura cristiana all’architettura.
Il link non è più attivo: La Stampa
Uso della lingua
Si noti il linguaggio colto e raffinato dell’articolo, in particolare delle parole del cardinal Ravasi. Abbiamo evidenziato alcuni termini ed espressioni ricercati e metaforici.
Sferisterio è un campo da gioco.