(fonte: Gianni Riotta, Sole 24Ore)
E’ recentemente uscito il nuovo romanzo di Umberto Eco, Il cimitero di Praga (Bompiani) e sta suscitando discussioni e polemiche. Non è piaciuto a Lucetta Scaraffia, che l’ha stroncato sull’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, né a Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma, che l’ha trovato ambiguo. Positivo è invece il giudizio di Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore, che al libro ha dedicato la prima pagina del Domenicale, il prestigioso inserto culturale della domica del suo giornale. “Il cimitero di Praga, nuovo titolo del semiologo e scrittore Umberto Eco, è un feuilleton, un romanzo d’appendice. Narra del capitano Simone Simonini, ottocentesco nipote di un nonno reazionario, che gli inculca l’odio per gli ebrei, i massoni, i rivoluzionari e un cupo servilismo opportunista verso il potere …
“Vari recensori, anche autorevoli, hanno espresso il timore che il libro di Eco, con pagine spesso ‘forti’ di linguaggio e tono antisemita quando Simonini e i suoi danno sfogo al livore, possa generare ambiguità, contribuendo all’odio che l’autore vuole contrastare. Un pericolo che, terminata la lettura del romanzo, ci sentiamo di poter fugare: la violenza con cui il razzismo schizza da queste pagine non è endorsement, appoggio. È denuncia, accompagnata dal ricordo delle sofferenze, le umiliazioni e le torture nei ghetti d’Europa.”
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Uso della lingua
feuilleton, romanzo d’appendice: romanzo popolare. Viene detto d’appendice perché nei giornali del passato la parte in fondo alla pagina era dedicata a romanzi popolari, pubblicati a puntate.