Adriano Olivetti davanti alle sue fabbriche

Sessantatré anni fa, il 27 febbraio 1960, moriva Adriano Olivetti, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine da scrivere. Un industriale illuminato, il cui modello industriale “umanistico” riassunto dalla frase, “La tecnologia al servizio dell’uomo”, è studiato ancora oggi in tutto il mondo.

Nel febbraio 1960 arrivò a Ivrea il filosofo Emilio Garroni, inviato dalla RAI per far  conoscere Adriano Olivetti agli italiani. Mancavano pochi giorni alla tragica improvvisa morte di Adriano, colto da una trombosi cerebrale su un treno diretto a Losanna. Garroni ne fece un ritratto che verrà trasmesso dopo la morte. Arrivò a Ivrea  da Torino, attraversando  la campagna coperta dalla neve, su un treno con locomotiva a vapore. Adriano lo accoglie nel corso di una assemblea del centro comunitario di Ivrea che lui  stesso presiede. Prima di fargli visitare la fabbrica vuole fargli vedere la biblioteca centrale da lui creata, aperta a tutti i cittadini, con oltre 50.000 volumi e centinaia di riviste, e spiegargliene le attività. 

Nel 1960 la Olivetti era diventata, grazie ad Adriano, un colosso industriale  con 35.000 dipendenti e una presenza in tutto il mondo. Adriano non aveva però accumulato alcuna ricchezza personale e non sfoggiava alcun simbolo di potere. 

Nel documentario che vi proponiamo qui vedrete un uomo mite, dal modo di fare semplice.  A Ivrea è in corso il tradizionale carnevale, Adriano  lo illustra a Garroni e, incontrando uno dei personaggi più importanti, con il costume da generale, glielo presenta togliendosi per rispetto il cappello.

Ci è sembrato interessante farvi vedere e sentire la voce di un protagonista della storia industriale d’Italia.

A questa presentazione ha collaborato Paolo Rebaudengo, presidente di Olivettiana.it

Intervista a Adriano Olivetti

Se volete guardare il video dell’intervista ad Adriano Olivetti, cliccate qui: Olivetti

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Adriano Olivetti

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