scultura testa di donna

(fonte: Silvia Menetto, Sole24Ore)

Questo articolo è proposto anche in versione audio.

La potenza della figura femminile: donna, madre, natura. E poi il rapporto tra l’essere umano e la terra, e quello con la tecnologia, la metamorfosi e la fluidità dei generi. È fatto di questi ingredienti “Il latte dei sogni”, la 59. edizione della Biennale Arte di Venezia curata da Cecilia Alemani, prima italiana alla guida della più grande manifestazione d’arte contemporanea.
La Biennale della post pandemia è stata costruita tra colloqui a distanza e riunioni via zoom, però si distingue per numeri da record: 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni, 180 prime partecipazioni, 1433 opere esposte, 80 nuove produzioni. […] Le donne in questa Biennale sono in netta maggioranza: Alemani ha prediletto nella scelta artiste meno note e provenienti per lo più da paesi che un tempo avremmo definito “in via di sviluppo”.

Per leggere tutto l’articolo di Silvia Menetto, clicca qui: Sole24Ore

Biennale Arte dal 23 aprile al 27 novembre 2022 Sedi: Giardini e Arsenale di Venezia

Spunti per la riflessione

L’articolo propone anche una galleria di fotografie. In attesa di vedere la mostra, la si può visitare virtualmente, seguendo alcuni dei percorsi menzionati: le donne, la natura, l’arte e la guerra.

Potreste cercare per esempio l’elefante iperrealistico di Cecilia Vicuña e Katharina Fritsch, che apre la mostra “Il latte dei sogni” (The milk of dreams), o la scultura di Simone Leigh: un busto di donna (dal volto senza occhi) che sembra una enorme capanna in cui essere accolti. Ci sono anche le sculture cinetiche di Mire Lee, simili a organi di un corpo in continuo movimento.

Biennale di Venezia

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