due minatori di fronte a una cava(fonte: Gian Antonio Stella, Corriere)

Sono un patrimonio riconosciuto dall’Unesco, legato alla mitologia, che non deve essere cancellato. Ne scrisse Curzio Malaparte, che il fascismo mandò al confino a Lipari

La pietra pomice che con l’ossidiana è stata per millenni l’unica ricchezza dell’isola, venduta in tutto il Mediterraneo poi in tutto il mondo in blocchi per l’edilizia (perfino la cupola del Pantheon è in larga parte di pomice e scoria vulcanica: sennò sarebbe pesata troppo), in pietre più piccole (per la cura dei piedi dai tempi più remoti) o in polvere finissima (per i prodotti di bellezza), è stata infatti pressoché abbandonata da anni. Peggio: è sull’orlo di un’insana rimozione. Una cancellazione pressoché totale del passato. […]

Per anni una pattuglia di storici, appassionati, cultori di memorie dell’arcipelago trainati dal Centro studi eoliani ha coltivato la speranza che il patrimonio letterario, artistico, paesaggistico potesse dare vita a un museo minerario diffuso. Per custodire una storia assolutamente unica sul rapporto tra le isole e i vulcani, la bellezza e lo spavento, la vita e la morte, citata tra gli altri da Diodoro Siculo, Strabone e giù giù fino ad Alexandre Dumas

Per leggere tutto l’articolo di Gian Antonio Stella, clicca qui: Corriere

Note culturali

In questo articolo si parla delle isole Eolie, e in particolare di Lipari, un arcipelago di isole bellissime di origini vulcaniche al largo della Sicilia.

Si parla di Curzio Malaparte, uno scrittore del Novecento, e anche un personaggio eclettico, noto soprattutto per il romanzo La pelle. Durante il fascismo venne mandato al confino alle isole Eolie.

Merita una nota anche Gian Antonio Stella, l’autore di questo articolo, una delle firme più prestigiose del Corriere ed anche un saggista di grande successo. Nel 2007 ha pubblicato La casta, scritto con Sergio Rizzo che è stato uno dei libri più venduti di quell’anno.

Le Isole Eolie nel cinema

Ecco alcuni dei più famosi film girati nelle Eolie.

Stromboli, terra di Dio (Roberto Rossellini, 1949) Un classico con protagonista Ingrid Bergman. Girato a Stromboli, racconta il conflitto culturale fra nord e sud, e alle riprese parteciparono molti degli abitanti delle isole.

Vulcano (William Dieterle, 1950) La storia si sviluppa tutta sull’omonima isola, dove il Vulcano è il soggetto principale della pellicola che vede protagonista Anna Magnani.

L’avventura (Michelangelo Antonioni, 1960) Primo capitolo della “trilogia dell’incomunicabilità”, le Eolie fanno da scenario a questa storia con Monica Vitti e Lea Massari.

Kaos (Fratelli Taviani, 1984)  Film diviso in episodi, uno dei quali, “Colloquio con la Madre”, è interamente ambientato a Lipari.

Caro Diario (Nanni Moretti, 1993) Film a episodi di cui uno interamente dedicato alle isole: “Eolie” infatti narra della peregrinazione fra queste isole alla ricerca della serenità, con una descrizione di ciascuna.

Il postino (Michael Redford, 1994)  L’ultimo film di Massimo Troisi, che scelse personalmente Salina come ambientazione. L’attore interpreta un postino che porta la corrispondenza e stringe un legame speciale col poeta in esilio Pablo Neruda (Philippe Noiret).

Abbiamo scelto per voi una scena tra le più celebri e più toccanti girata su questa isola delle Eolie, in una spiaggia di pomice.
Si tratta del film Kaos di Paolo e Vittorio Taviani (1984)  Il film è tratto da quattro Novelle per un anno di Pirandello, a cui si aggiunge un quinto racconto immaginato dai registi, ma ispirato dalle novelle. L’ultimo episodio si intitola:
Epilogo: colloquio con la madre, girato  mostra Pirandello parlante al fantasma di sua madre su una storia che avrebbe voluto, ma non ha potuto, scrivere perché gli mancavano le parole.

La scena finale del film è girata nella cava di pomice di Lipari. Per vederla clicca qui: ultimo episodio di Kaos 

Tesori di pietra pomice nelle Eolie

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