(fonte, Repubblica)

Lo sapevi che la versione della Treccani online (treccani.it) indica nel dizionario dei sinonimi, in riferimento alla parola “donna”, eufemismi come “buona donna” e sue declinazioni come “puttana”, “cagna”, “zoccola”, “bagascia”, e varie espressioni tra cui “serva”? […]
Simili espressioni non sono solo offensive ma, quando offerte senza uno scrupoloso contesto, rinforzano gli stereotipi negativi e misogini che oggettificano e presentano la donna come essere inferiore.

[…] Questo è pericoloso poiché il linguaggio plasma la realtà ed influenza il modo in cui le donne sono percepite e trattate.
Allo stesso tempo, l’uomo è definito come “essere cosciente e responsabile dei propri atti”, “uomo d’affari”, “uomo d’ingegno”, “uomo di cuore” o “uomo di rispetto”, etc…
Brilla per assenza qualunque espressione positiva che raffiguri la donna in modo altrettanto completo e aderente alla realtà, come per la definizione di uomo: donna d’affari, donna in carriera, ecc…
Per leggere il testo integrale della lettera aperta alla Enciclopedia Treccani cliccate qui: Repubblica

Vocabolario Treccani: è uno dei vocabolari italiani più noti in Italia. E’ nato negli anni Cinquanta. Se volete vedere la definizione di “donna”, cliccate qui: Treccani

Spunti per la riflessione

  1. Vi invitiamo ad andare a vedere la definizione di “uomo” sul vocabolario Treccani e a confrontarla con quella di “donna”.
  2. Vi invitiamo anche a riflettere su questa frase, contenuta nella lettera di critica alla Treccani, “Questo è pericoloso poiché il linguaggio plasma la realtà ed influenza il modo in cui le donne sono percepite e trattate”. Secondo voi, il linguaggio plasma la realtà? In che modo? E’ possibile, sempre secondo voi, trasformare completamente la lingua italiana in una lingua “non sessista”?
  3. La Direttrice della Treccani, Valeria della Valle, nella sua risposta alla lettera fa questo punto:
    “Pur apprezzando le ragioni di principio che hanno spinto cento donne a firmare la lettera, vorrei condividere una riflessione con loro. Siamo sicure che eliminando “puttana”, “cagna”, “zoccola” e “bagascia” dal vocabolario dei sinonimi contribuiremmo a migliorare  l’immagine della donna? […]
    […] Su una cosa siamo d’accordo: c’è una sproporzione tra gli epiteti offensivi presenti accanto a “donna” e quelli che possono essere riferiti a un uomo. I primi hanno a che fare soprattutto con offese scagliate contro la donna riferite alla sua vita sessuale, di donna che vende il proprio corpo dietro pagamento. Ma è la nostra storia, non solo quella italiana, a mancare di parole a proposito dell’uomo, corrispondenti a quelle usate per indicare un costume al quale è stata obbligata per secoli solo la donna.” Per leggere tutta la risposta della Treccani cliccate qui.
  4.  Che cosa pensate delle due modifiche richieste alla Treccani dalle autrici della lettera?
    • in prima battuta elimini i vocaboli espressamente ingiuriosi riferiti alla donna, limitandosi a lasciarli sotto la lettera iniziale di riferimento;
    • inserisca espressioni che rappresentino, in modo completo e aderente alla realtà di oggi, il ruolo delle donne nella società.

Buona discussione e buona giornata della donna!

Lettera aperta alla Treccani: “Cagna non è sinonimo di donna, via i riferimenti sessisti dal vocabolario online”

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