Maestro con una sedia in testa(fonte: Pierdomenico Baccalario, Corriere)

In una delle tante cene con Luigi Spagnol, il grande editore per ragazzi […], discutevamo di quanto sarebbe improbabile che un editore moderno pubblicasse un libro di Roald Dahl: troppo scorretto, troppo cattivo, poco attento a rispettare le «own voices delle minoranze (che in Dahl son quasi sempre le persone di buon senso, senza tante altre distinzioni). Insomma, un autore troppo personale e discontinuo rispetto alle idee del tempo in cui viviamo e a quelle che si pensano determinino un certo consenso.

E credo che varrebbe lo stesso per un nuovo Rodari: chi sarebbe disposto a pubblicare i suoi libri di filastrocche, o brevi racconti? Le sue compilazioni spiritose di risposte alle questioni dei bambini?

[…]

In questa profusione di epiche pasticciate, ripetizioni improbabili, di saghe, di archi narrativi più o meno tutti uguali, di epifanie ampiamente prevedibili (papà, sei tu? figlio mio!), Rodari spicca, quindi, ancora di più, per unicità..

E sono in molti gli autori che dovrebbero sentire, se non l’obbligo, almeno lo stimolo di armarsi come lui di parole semplici (la semplicità come obiettivo ecco una cifra comune dei grandi autori), di uno sguardo fresco, di una capacità mimica infantile, del gusto della piccola cosa assurda che diventa totale: pensate al raccontino della strada che non porta in nessun posto, ah!, che arma imbattibile, del tutto incomprensibile a chi fa marketing, ma chiarissima a qualsiasi bambino con gli occhi scintillanti.

Per leggere tutto l’articolo di Pierdomenico Baccalario, clicca qui: Corriere

Note culturali e linguistiche

Gianni Rodari: è stato uno scrittore di libri di storie e filastrocche per bambini. Era nato il 23 ottobre 1920 e quindi in questi giorni ricorre il suo centenario. Per questa ragione la stampa italiana gli sta dedicando molti articoli e il Corriere ripubblicherà le sue opere che si potranno comprare con il quotidiano.

Luigi Spagnol, editore, noto soprattutto per aver pubblicato la saga di Harry Potter in Italia. E’ morto quest’etate.

la strada che non porta in nessun posto: è una nota fiaba di Rodari. Fa parte della raccolta di favole intitolata Favole al telefono, edita da Einaudi, come praticamente tutte le opere di Rodari, e illustrata da Bruno Munari, un noto illustratore e designer.

cifra: qui nel senso di cifra stilistica, impronta distintiva di uno scrittore.

Spunti per la riflessione

Dopo aver letto tutto l’articolo, provate a rispondere a queste domande:

  1. Qual è la cifra stilistica di Rodari, secondo l’autore di questo articolo?
  2. Perché, sempre secondo Baccalario, oggi Rodari forse non verrebbe più pubblicato? E perché, invece, si dovrebbe leggere o rileggere?
  3. Qual è l’ “arma imbattibile, del tutto incomprensibile a chi fa marketing, ma chiarissima a qualsiasi bambino con gli occhi scintillanti” di cui parla l’articolo?
  4. Quali sono, secondo voi, le “epiche pasticciate, ripetizioni improbabili, di saghe, di archi narrativi più o meno tutti uguali” di cui parla l’articolo?

E per finire, vi regaliamo una filastrocca di Rodari, “Gli odori dei mestieri”, da Filastrocche in cielo e in terra (Einaudi):

Io so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri,
sa d’olio la tuta dell’operaio,
di farina sa il fornaio,
sanno di terra i contadini,
di vernice gli imbianchini,
sul camice bianco del dottore
di medicine c’è un buon odore,
i fannulloni, strano, però,
non sanno di nulla
e puzzano un po’.

 

Gianni Rodari, il maestro senza cattedra insegna ancora

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