a sinistra tavoletta assira di due uomini che si stringono la mano, a destra Obama stringe la mano a Greta(fonte: Gian Antonio Stella, Corriere)

«Quela de da’ la mano a chissesia/ nun è certo un’usanza troppo bella:/ te pô succede ch’hai da strigne quella/ d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia./ Deppiù la mano, asciutta o sudarella,/ quanno ha toccato quarche porcheria,/ contiè er bacillo d’una malatia,/ che t’entra in bocca e va ne le budella». Forse mai come negli ultimi mesi la poesia di Trilussa intitolata La stretta de mano, che pare scritta in tempi di Covid-19 e mascherine, è stata tanto citata. Soprattutto per quella contrapposizione finale («Invece, a salutà romanamente,/ ce se guadagna un tanto co l’iggiene,/ eppoi nun c’è pericolo de gnente») che titilla qualche rimpianto per il Capoccione tra le destre nostalgiche. Ignare non solo dell’estraneità al regime di Carlo Alberto Salustri, nominato poi senatore a vita da Luigi Einaudi, ma anche di una ricchissima storia del saluto più diffuso nel mondo occidentale. Che va molto al di là delle liquidatorie Disposizioni del Pnf come quella firmata da Mussolini il 5 agosto 1938: «Anche le strette di mano sono finite presso di noi: il saluto romano e più igienico, più estetico, più breve».

Per leggere l’intero articolo di Gian Antonio Stella, clicca qui: Corriere

Note culturali e linguistiche

Gian Antonio Stella. l’autore di questo colto – e anche spiritoso – articolo è un giornalista del Corriere della Sera, noto per aver scritto, assieme a Sergio Rizzo, il libro La casta (Rizzoli, 2007), un reportage sui privilegi dei politici, che ebbe un enorme successo.

Nel suo articolo, Stella cita Trilussa, un poeta romano della fine Ottocento, inizi Novecento, noto per le sue composizioni satiriche in dialetto romanesco.

Cita anche un libro recente che ci sembra molto interessante: Massimo Arcangeli, L’avventurosa storia della stretta di mano. Dalla Mesopotamia al Covid-19 (Castelvecchi).

Stella usa un linguaggio raffinato, si vedano, per esempio, nel brano che mostriamo, termini come titillare, che significa solleticare. Qui è usato in senso metaforico con il significato di “suscitare”.
Oppure liquidatorie, che significa “categoriche , decise, nette”.

Tra le molte informazioni interessanti dell’articolo, potrete trovare anche, da chi, e quando è stata introdotta nel mondo “la stretta di mano”.

Il testo in romanesco della poesia è facilmente comprensibile. Lasciamo ai lettori il compito di tradurlo.

Spunti di riflessione

Nel paragrafo che riportiamo ci sono molte allusioni al fascismo. Cercate di identificarle e di spiegarle.

Quali forme di saluto sono più popolari nel tuo paese, tra le persone che frequenti e tra i tuoi coetanei?

 

 

La stretta di mano, dagli Assiri a noi

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