ragazzo/a con una foltissima chioma di cotone rosa(fonte: Annamaria Testa, Internazionale)

Ghemm de purtà pasiensa”, diceva mia nonna (curriculum: spedita a lavorare al termine della seconda elementare, epidemia di spagnola, due guerre mondiali, in occasione della seconda guerra casa bombardata e coincidente perdita del lavoro, perché lei e mio nonno facevano i portinai in una cà de sciuri, dalle parti di via Mascheroni a Milano).

La pazienza è una cosa che si porta con sé. Non è una condizione passiva ma, come avrebbe spiegato mia nonna con parole migliori delle mie, anche se in milanese, è una condizione dinamica e operativa.[…]

[…] Mi sono domandata perché mai, quando ho pensato a questo articolo, la nonna mi è subito tornata in mente, e la risposta è semplice. La pazienza ci sembra qualcosa di antico e del tutto fuori moda. Oggi (e anch’io l’ho fatto) si usa più volentieri il termine resilienza, più tosto – almeno in apparenza – e tecnologico, perché in origine rimanda al mondo dei metalli, e alla loro capacità di resistere ai colpi. […]

[…] E l’urgenza di consumare (sì, di consumare) non solo beni, ma anche le gratificazioni, le soluzioni e i risultati, ci porta da un lato a trascurare la qualità di quello che otteniamo (basta che arrivi in fretta) dall’altro a esaurire in un battibaleno anche la soddisfazione per quanto abbiamo ottenuto.

Per leggere l’intero articolo di Annamaria Testa, clicca qui: Internazionale

Note linguistiche e culturali

Ghemm de purtà pasiensa”, cà de sciuri, sono due espressioni del dialetto milanese, la prima significa, “dobbiamo portare pazienza”, la seconda “casa di signori”.

In un battibaleno: è sinonimo di: all’istante, in men che non si dica, in quattro e quattr’otto, in un baleno, in un batter d’occhio, in un botto, istantaneamente, rapidissimamente, seduta stante, subito.

Anche il grande poeta Giacomo Leopardi, nello Zibaldone, elogia la pazienza in un noto aforisma: “La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza d’eroico”.

Spunti per la riflessione

Quest’articolo è un elogio alla pazienza.

  1. Quali ne sono le virtù, secondo l’autrice, Annamaria Testa?
  2. In questo articolo si mette in relazione il termine “resilienza” a quello di “pazienza”, quali differenti accezioni di significato hanno?
  3. La pazienza è una cosa che si porta con sé: in italiano con pazienza usiamo il verbo portare. Provate a elaborare su come questo verbo influisca sul significato di “pazienza”.
  4. Cercate di dissezionare l’aforisma di Leopardi per trovarne tutte le sottigliezze retoriche, semantiche e culturali.
  5. Infine, cercate tutte le possibili relazioni tra l’immagine e la pazienza!

In questo periodo di COVID, vi invitiamo a portare pazienza!

 

La pazienza non è fuori moda

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