Copertina della Domenica del Corriere del 14 luglio 1960.

(fonte: Gian Antonio Stella, Corriere)

Un medico milanese annunciò l’Apocalisse per il 14 luglio 1960: si sarebbero salvati pochi eletti sul Monte Bianco. Le reazioni, la psicosi. E l’attacco ironico di Dino Buzzati

[…] Ma partiamo dall’inizio. Cioè dalla crisi mistica in cui precipitò a metà degli anni Cinquanta un pediatra milanese dalla barba più alpina che profetica, Elio Bianca. Il quale raccontò che la sorella minore Wilma, spirata nel letto dei dolori dicendo «mi spengo per tutta l’umanità ma resterò sempre con voi», gli era apparsa in sogno e l’aveva messo in contatto, come si legge in una cronaca del «Corriere d’Informazione», «con gli spiriti dell’aldilà, spiriti di prima classe come Carducci, Leopardi, Demostene, D’Annunzio. E infine con l’arcangelo Gabriele e con il Logos». Il Verbo.

[…] Il quale Verbo, dettandogli attraverso l’Arcangelo, nel corso di sei anni, nientemeno che «diecimila cartelle dattiloscritte in rosso stampatello» ispirò il pediatra a cambiare nome ribattezzandosi Fratello Emman, a fondare una setta religiosa chiamata Comunità del Massiccio Bianco, a indossare lunghe tuniche cerimoniali e distribuire infine moniti e profezie. Su tutte questa: il 14 luglio 1960, alle 13:45 (non un minuto prima, non un minuto dopo) da qualche parte non precisata del mondo sarebbe avvenuta un’esplosione termonucleare, causata da una «Bomba Eta».

[…] E fu lì, proprio il giorno fatidico, che il «Corriere» regalò ai lettori quel gioiello giornalistico di Dino Buzzati [uno stralcio del quale si può trovare nell’articolo]

Per leggere tutto l’articolo di Gian Antonio Stella. Clicca  qui: Corriere

Note linguistiche e culturali

Il VerboVerbo (in greco antico: Λόγος, Lógos)  indica il Cristo, e viene anche usato nella Prima lettera di Giovanni e nel Libro dell’Apocalisse.

Carducci, Leopardi, Demostene, D’Annunzio: conoscete questi personaggi? Qual è la logica di “Fratello Emman” nell’associarli?

Dino Buzzatiè  stato insieme a Italo Calvino uno dei principali scrittori di letteratura  fantastica. Il suo romanzo più noto si intitola Il deserto dei Tartari. Tra le sue ultime opere è  celebre Poema a fumetti (1969), a seguito del quale gli è conferito il prestigioso premio Amelia. Opera a metà tra un romanzo e un fumetto, che rielabora il mito di Orfeo ed Euridice in chiave pop.

Buzzati è stato in realtà un intellettuale poliedrico.

Accanto all’attività di scrittore, giornalista e pittore di successo, Buzzati si dedicò alla musica operistica, dando vita a un sodalizio con il compositore e direttore di orchestra Luciano Chailly, per il quale scrisse quattro libretti e curò personalmente le scenografie delle sue opere teatrali e dei drammi d’opera.

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