Uomo anziano, con mascherina, sulla scalinata davanti all'Altare della Patria
Sergio Mattarella, il nostro presidente della Repubblica, celebra il 25 aprile all’Altare della Patria, da solo e con la mascherina.

(fonte: Maurizio Molinari, Repubblica ; Massimo Giannini, La Stampa)

Oggi, 25 aprile, festa della liberazione – una bellissima giornata quasi estiva, purtroppo celebrata in casa, o su balconi e terrazze, dagli italiani ancora in clausura a causa del coronavirus – c’è stata una rivoluzione nell’ambito del giornalismo. Due delle maggiori testate, La Stampa e Repubblica hanno cambiato direttore. Maurizio Molinari dalla Stampa è passato a dirigere Repubblica, mentre alla Stampa è andato Massimo Giannini, ex giornalista di Repubblica.  Un cambiamento che seguiremo con curiosità. Intanto diamo ai nostri lettori un assaggio degli editoriali di presentazione dei due direttori, entrambi molto belli, intensi e appropriati alla giornata.

Maurizio Molinari: Assumere la direzione di Repubblica significa raccogliere la sfida di descrivere un’Italia aggredita dalla pandemia, ferita dalle diseguaglianze e segnata dal populismo ma al tempo stesso con le potenzialità di tornare protagonista in Europa ed in Occidente. È una sfida che si fonda sul rispetto per chi mi ha preceduto alla guida di questo giornale … E sul rispetto per i lettori che sono più intelligenti di noi e meritano ogni sacrificio al fine di spiegare quanto avviene nelle nostre città e nel mondo grazie a contenuti competitivi su ogni piattaforma, dalla carta al digitale. La sfida che abbiamo davanti è descrivere un’Italia aggredita dalla pandemia e ferita dalle diseguaglianze perché queste sono i più seri banchi di prova per la sicurezza dei cittadini. La coincidenza con il 25 Aprile, 75° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, ci spinge a prendere esempio da chi seppe distinguere il Bene dal Male, rischiando la vita per la libertà del prossimo, al fine di edificare uno Stato di Diritto che è, ancora oggi, la migliore garanzia di protezione e prosperità. Per leggere tutto l’articolo di Maurizio Molinari, clicca qui: Repubblica.

Massimo Giannini: “La Stampa” è quella di sempre: un giornale perbene. Ma torno anche con la consapevolezza di quanto sia buia l’ora che viviamo. … Il Covid ci ha presentato il conto. Dobbiamo imparare la lezione. Non facendo un passo indietro, verso un Medio Evo pauperista e anticapitalista, ma un salto in avanti. È la scienza, la ricerca, la tecnologia che ci salveranno dal Male, non la famosa e fumosa decrescita felice. Dobbiamo progettare un modo diverso di vivere, consumare e produrre. E qui sta l’altra parte della nostra missione, quella più affascinante. Il buon giornalismo deve saper cogliere tutto il buono e il nuovo che c’è, in Italia e nel mondo. Perché ce n’è tanto, per chiunque abbia curiosità e coraggio di cercare.  La Stampa

Questo link rimanda a un video di presentazione: La Stampa (L’editoriali di Giannini è accessibile solo a pagamento).

Note di cultura

Questa giornata, il 25 aprile, è ricca di riferimenti storici: vi invitiamo ad andarli a cercare, a cominciare dall’Altare della Patria.

Gli articoli sono pieni di vocaboli che circolano molto spesso in questi giorni: populismo, pauperismo, decrescita, pandemia, disuguaglianze, piattaforme. Vi proponiamo di cercare di spiegarli nel contesto degli articoli citati sopra.

Infine una domanda: Maurizio Molinari dice “ci spinge a prendere esempio da chi seppe distinguere il Bene dal Male”. A chi si riferisce?

25 aprile 2020: rivoluzione nel mondo del giornalismo

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