(fonte: Repubblica)Ragazza a letto con smart phone

“Toglietemi tutto, ma non il mio smartphone”, si potrebbe dire parafrasando il noto spot pubblicitario. Ma a vedere – nero su bianco – i numeri del rapporto tra italiani e cellulare, un poco ancora si sobbalza.Secondo il 53esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, oltre la metà (il 50,9%) controlla il telefono come primo gesto al mattino o l’ultima attività della sera prima di andare a dormire. Dati che testimoniano come la diffusione su larga scala dei telefonini ‘intelligenti’ nell’arco di dieci anni abbia finito con il plasmare i nostri desideri e i nostri abitudini. Nel 2018 il numero dei cellulari ha superato quello delle tv: in ogni famiglia ci sono in media 4,6 dispositivi mobili. In particolare, nelle case degli italiani ci sono 43,6 milioni di smartphone e 42,3 milioni di televisori.

… I famosi “cervelli in fuga”. Tra il 2013 e il 2017 è aumentato molto non solo il numero di laureati trasferiti all’estero (+41,8%), ma anche quello dei diplomati (+32,9%). Tra il 2008 e il 2017 i saldi con l’estero di giovani 20-34enni con titoli di studio medio-alti sono negativi in tutte le regioni italiane. Quelle con il numero più elevato di giovani qualificati trasferiti all’estero sono Lombardia (-24.000), Sicilia (-13.000), Veneto (-12.000), Lazio (-11.000) e Campania (-10.000). Il Centro-Nord, soprattutto Lombardia ed Emilia Romagna, ha compensato queste perdite con il drenaggio di risorse umane dal Sud. Intanto l’Italia è via via più rimpicciolita e invecchiata: dal 2015 – quando è cominciata la flessione demografica, ed è stata una novità nella nostra storia – si contano 436.066 cittadini in meno, nonostante l’incremento di 241.066 stranieri residenti.

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Spunti per la discussione

È solo un nuovo costume degli italiani o anche voi che ci leggete da altri paesi, vi svegliate e addormentate guardando il vostro smartphone?

  • La “fuga dei cervelli” dall’Italia non è un problema nuovo. Che la maggior parte dei nuovi immigrati siamo giovani laureati non ci sorprende. Ma che proprio la Lombardia, la regione più ricca d’Italia, abbia il numero più elevato di giovani emigrati con alte qualifiche di studio ci sembra un dato molto interessante che varrebbe la pena discutere. (-24.000).
  • Il drenaggio di risorse del sud verso il nord, e soprattutto la Lombardia e l”Emilia Romagna è un’altro fenomeno interessante di questi anni, benché non nuovo.
  • Tra il 1955 e il 1963 un flusso notevole di persone scorre verso le città del centro-nord Italia, in particolare verso le metropoli di Milano, Torino e Genova, ai vertici del cosiddetto “triangolo industriale”. Questa manodopera disperata e a buon mercato giunge sui treni della speranza soprattutto dalla Puglia e dalla Sicilia . Che lavoro fanno gli emigranti al loro arrivo nelle città del nord o nella capitale? Soprattutto si impiegano nell’edilizia, un lavoro che richiedeva un numero consistente di operai per costruire i palazzoni nelle periferie metropolitane. (Fonte:https://italiaexpress.wordpress.com/2012/07/20/lemigrazione-italiana-interna-negli-anni-50-e-60/)
  • Perché la migrazione italiana degli anni ’50-’60  all’interno del paese è diversa da quella presente?

Informazioni utili

Noto spot pubblicitario: si riferisce alla pubblicità del Breil, vedi: https://www.youtube.com/watch?v=8V-j6mxXp1c
Instat:Istituto Nazionale di Statistica è nato nel 1926. È un ente pubblico di ricerca che si occupa di censimenti generali della popolazione, dei servizi e dell’industria.
L’Annuario statistico italiano offre di anno in anno un articolato ritratto dell’Italia e della sua evoluzione, favorendo una lettura integrata dei fenomeni in atto. Con il suo apparato di informazioni e metadati, l’Annuario costituisce per esperti, policy maker e cittadini un importante strumento per orientarsi all’interno dell’offerta di dati e fonti.
43,6 milioni di smartphone:  la popolazione italiana secondo il censimento del 2018 è di 60.359.546

 

Censis, italiani incollati agli smartphone: primo e ultimo gesto della giornata

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