Manifesto cinese con la scritta Forza Inter.

(fonte: Sabrina Carreras e Mariangela Piras, Il Venerdi di Repubblica)

Ricordate il grido di battaglia Fozza Inda del nuovo proprietario cinese dell’Inter? Il 29 giugno del 2016, a poche ore dal passaggio della maggioranza delle quote del club nerazzurro al gruppo Suning, l’imprenditore Zhang Jindong si rivolge così ai tifosi italiani. Quel suo «Forza Inter» diventa subito virale, rilanciato su tutti i social tra scherno e sfottò. Ironia a parte, però, quel video segna un passaggio. Perché è da quel momento che l’opinione pubblica italiana prende coscienza di un fenomeno fino ad allora circoscritto agli analisti: siamo diventati la meta principale degli investimenti cinesi in Europa.
Non solo calcio, ovviamente. Nella rete cinese sono finiti i nostri marchi più famosi e soprattutto la tecnologia delle nostre aziende. Tutte le storie che abbiamo raccolto in Fozza Cina partono da questo presupposto: gli investimenti cinesi nel mercato italiano ed europeo del calcio non sono che la punta dell’iceberg di una presenza molto più estesa. Tanto che  Italia, Francia e Germania hanno chiesto alla Commissione europea di limitare le acquisizioni straniere in Europa. Che, però, vanno avanti da tempo. È il caso del colosso pubblico ChemChina che nel 2015 ha preso il controllo del volto per antonomasia del nostro capitalismo: la Pirelli. Perché Pechino, con la sua lungimiranza, quando investe ha sempre un validissimo motivo per farlo.
Un investimento cinese in Italia di cui si parla poco, anche se negli ultimi dodici anni non ha fatto che crescere è quello delle famiglie della Repubblica Popolare che decidono di mandare i propri figli a studiare nelle nostre Università, Accademie di Belle Arti e Conservatori. Dal 2008 a oggi il numero di studenti cinesi che hanno fatto richiesta di iscrizione è aumentato del 264 per cento. Un vero e proprio boom che ha per protagonisti i rampolli della nuova classe media cinese, i cosiddetti Millennials, che di Mao sanno solo quello che hanno letto nei libri di storia. Saranno loro a guidare nei prossimi anni l’economia e la politica cinese. Per questo capire chi sono, è importante anche per noi.
Per leggere tutto l’articolo di Sabrina Carreras e Mariangela Piras, clicca qui: Il Venerdi di Repubblica

Note linguistiche

Fozza Inda: è lo slogan  “Forza Inter” pronunciato da un cinese che non pronuncia la lettera ‘r’ e non sente la differenza tra le lettere ‘t’ e ‘d’.

Neroazzurri:  sono i colori della squadra dell’Inter. I tifosi dell’inter sono chiamati ‘neroazzurri’.

Sfottò: deriva da ‘sfottere’ che significa ridere di qualcuno, prendere in giro.

Per antonomasia: significa per definizione, o per eccellenza.

Rampolli:  i discendenti

Calcio, imprese e non solo: stavolta la Cina è davvero vicina

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