uomo con giornale aperto in mano

(fonte: La Stampa)

Scrivere lettere ai giornali è una consuetudine che continua a essere vitale e importante, nonostante i social network. Almeno in Italia.

Caro Direttore,
credo che gli italiani ricorrano sempre più spesso alle lettere ai quotidiani per comunicare le proprie ansie, le proprie inquietudini, le proprie lamentele o proteste.
E’ noto che noi italiani siamo propensi al «lagno» e credo che questo fenomeno si sia molto intensificato con la crisi.
Sentiamo più che mai il bisogno di esprimere le nostre incertezze (o certezze), i nostri dubbi e le redazioni dei giornali funzionano come «terapia di gruppo»: una sorta di «lettino dell’analista» sul quale cercare intime catarsi a intimi grovigli. …
Mentre i cosiddetti social network diventano sempre più raccolte indifferenziate di rifiuti non riciclabili, sulle rubriche delle lettere ai giornali si svolge un mediato confronto a distanza che incanala le frustrazioni verso l’apertura al dialogo. Una funzione sociale importante che aiuta lo scambio di opinioni ma permette anche lo sfogo di sentimenti che, se trattenuti, potrebbero nuocere all’individuo e alla società. …

Per leggere la lettera di Mariagrazia Gazzato al direttore della Stampa, clicca qui: La Stampa.

Note di cultura

La lettera che pubblichiamo è uscita nella rubrica “Lettere al direttore” della Stampa. E’ una rubrica sempre viva e interessante e consigliamo i nostri lettori di seguirla. Il direttore della Stampa è Mario Calabresi (nella foto).
lagno: è voce dotta e rara – si noti infatti che è tra virgolette. Significa lamentela. Il linguaggio e il tono della lettera sono colti e raffinati.
“Lettere al direttore”

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