(fonte, Repubblica)
“Il film di Woody Allen sulla mia città? Non fa per niente ridere, anzi, fa piagne: è un’opera assolutamente inutile, mostra una capitale che non esiste, magari esistesse, e che secondo me non è mai esistita. Non sta né il cielo né in terra: punto.   Verdone non ha pelli sulla lingua  e inveisce contro il film di Woody Allen dicendo che è  solo un’operazione turistica, una scusa per farsi una vacanza in Italia.  “La realtà è che questa metropoli è rimasta la stessa che si vede all’inizio di Roma di Federico Fellini: ricordi la scena, l’ingorgo sul Grande raccordo anulare? Lo dico con dolore, ma siamo ancora a quel punto. Almeno Fellini ci metteva pure la poesia, oggi invece resta dolo il degrado”.
Mi dispiace dirlo di Woody, ma è così: la sua ultima fatica è un presepe finto, in cui non ha fatto altro che giocare coi luoghi comuni. E’ una Roma vista con gli occhi degli americani, che quando viaggiano sperano di trovarla così: gente bonacciona, un po’ sguaiata, i monumenti, se mangia bbene... Roma invece è una città piena di problemi, che amo tantissimo, che mi sta a cuore, ma è diventata impossibile.

Il link non è più attivo, Repubblica

Uso della lingua

piagne: il verbo “piange” nel dialetto romano.
Non sta né il cielo né in terra:espressione idiomatica che significa che qualcosa “non esiste”.
non avere peli sulla lingua: parlare in modo franco e diretto.
bonacciona: un aggettivo che indica una persona semplice in modo leggermente derogatorio.
bbene: nel; “bene”, ma nel dialetto romano le consonanti sono spesso raddoppiate

La Roma di Woody Allen fa infuriare Verdone

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